Un evento che era stato programmato ‘in presenza’ a fine novembre e che invece si dovrà svolgere ‘da remoto’ è stato presentato questa mattina all’interno del teatro Ariston di Sanremo. Di cosa si tratta ne abbiamo parlato con una degli organizzatori, la veneta Federica Spampinato.
“Si tratta del World Protection Forum, il primo forum per la protezione dell’umanità – spiega – e sono orgogliosa di far parte di questo team come autrice del testo ‘La nuova scienza del rischio’. Il Forum ha l’obiettivo di mettere il rischio ambientale, sanitario, tecnologico, al centro del dibattito spiegando che il rischio si può neutralizzare applicando la Cindynics, la scienza del rischio nata alla fine degli anni ’80 in Francia e diffusa in tutta Europa dalla scuola di pensiero di Kelony del quale parlo nel mio libro”.
“Il World Protection Forum quest’anno sarà disponibile online il 27, 28 e 29 novembre attraverso i canali dell’Ariston di Sanremo. Questa doveva essere la prima volta in questa città, l’anno prossimo contiamo di poterla svolgere in presenza con la partecipazione di ospiti di livello internazionale come Edward Luttwak (economista, politologo e saggista, ndr) e con la presenza di tutte le parti interessate con la sola finalità di aumentare la protezione dell’uomo contro ogni possibile rischio”.
“Oggi esiste una profonda correlazione tra rischi di natura diversa – dice Federica Spampinato – compreso evidentemente quello sanitario che a sua volta genera un rischio di natura sociale ed economico. Le aziende che riusciranno a sopravvivere domani alla situazione odierna vengono chiamate ‘life first company’ che mettono cioè al centro l’essere umano e la sua protezione prima del profitto”.
“Manca anche la comparazione dei dati – termina – oggi sentiamo dire che ci sono stati 500 morti senza sapere quanti ce ne sono stati in precedenza, l’anno scorso o dieci anni fa. Questa comparazione io la metto al primo posto per poter applicare la scienza del rischio. Non so se è più rischioso vivere in questo 2020 piuttosto che in altri anni precedenti, certo è che l’accelerazione tecnologica, secondo alcuni, viaggia più veloce della capacità di apprendimento umana e quindi dobbiamo capire in fretta quali devono essere le nostre priorità per il futuro”.