Il sindaco di Ospedaletti, Daniele Cimiotti, e l’amministrazione comunale fanno il punto su Villa La Sultana.
“La seria opera per il recupero e risanamento di Villa La Sultana è iniziata con l’amministrazione Cimiotti a pochi giorni dal suo primo insediamento. Fino a quel momento nessuna delle amministrazioni precedenti aveva mosso un dito per recuperare la sede del Bene Culturale e primo Casinò d’Italia.
Un tentativo fu fatto nel 2010 da parte dell’amministrazione Crespi che aveva approvato un S.U.A. (Strumento Urbanistico Attuativo). Tale progetto prevedeva di poter realizzare un edificio sul retro della villa ed un nuovo edificio sul fianco Est verso l’ex hotel Regina per un totale di circa 30 mila metri cubi.
Nonostante questa enorme possibilità costruttiva, il progetto non andò mai in porto perché i costi relativi al totale recupero dello storico edificio sarebbero stati troppo elevati e la villa rimase abbandonata, sia da parte della proprietà sia da parte delle amministrazioni che si sono succedute, nonostante la legge 42/2004 imponesse di agire per la conservazione del Bene Culturale quale è Villa La Sultana. Questo abbandono continuò fino al giugno 2019 quando si insediò l’attuale amministrazione. In meno di un mese dall’insediamento l’amministrazione Cimiotti scrisse la prima lettera alla proprietà affinché intervenisse su Villa La Sultana.
Il primo intervento fu la completa pulizia e diserbo del parco della Villa che rese possibile rivedere la splendida architettura di questo edificio storico. Il Covid rallentò le successive azioni amministrative, ma nonostante ciò l’amministrazione comunale, tramite diffide e poi con ordinanze e l’intervento della Sovrintendenza, chiamata in causa dall’amministrazione stessa, costrinse la proprietà ad intervenire per evitare l’ulteriore degrado della villa. In particolare si iniziarono i lavori per la messa in sicurezza della villa che comprendono la pulizia dentro le sale (inclusa l’estirpazione delle piante cresciute al loro interno), al rifacimento delle coperture crollate, a liberare le strade di accesso anche sul retro della villa, allo svuotamento della piscina, ecc.
I lavori sono andati a rilento e non sono ancora conclusi. La ragione di questi ritardi è dovuta al fatto che la villa è di proprietà privata e che la società proprietaria pare si trovi in difficoltà economiche.
Pertanto i lavori sono eseguiti da una società esterna, per conto di un fondo di investimento. Va da sé che la situazione è complicata e di difficile gestione a causa dei molteplici passaggi tra le società interessate prima di poter agire concretamente.
Ciò nonostante l’amministrazione, anche se lentamente, sta facendo qualcosa di molto tangibile per recuperare l’edificio più iconico della nostra città. Il fatto che la sorte dell’ex Casinò di Ospedaletti stia a cuore di questa amministrazione lo dimostra il continuo contatto sia con la proprietà, sia con la società di gestione ed anche con la Sovrintendenza per fare in modo che la villa sia messa in totale sicurezza. Infatti, il 27 giugno 2024 si è tenuto un ulteriore sopralluogo a Villa La Sultana al quale hanno partecipato l’arch. Canziani per la Sovrintendenza, l’avv. F. Ragazzi per la società di coordinazione e l’arch. Salsi ed il sindaco di Ospedaletti per il Comune.
Durante tale sopralluogo si è evidenziata l’incompletezza dei lavori e la necessità di procedere celermente per evitare eventuali ulteriori problemi strutturali.
Il 10 settembre 2024 l’arch. Salsi ed il sindaco hanno effettuato un ulteriore sopralluogo per verificare lo stato della villa dopo le recenti forti piogge, visto che i lavori di messa in sicurezza non erano più proseguiti nonostante il sopralluogo di giugno.
La recente visita in loco ha evidenziato un peggioramento della situazione e pertanto abbiamo subito chiamato la Sovrintendenza per trovare una soluzione.
Allo stesso tempo anche la proprietà e la società di gestione sono state messe al corrente della situazione ed in questo momento si stanno studiando le migliori azioni possibili per salvaguardare questo meraviglioso edificio.
La possibilità di una permuta con il palazzo ‘Piccadilly’ è una delle vie esplorate per poter acquisire la villa da parte del Comune in modo da poter sfruttare i finanziamenti che il ricco Ministero dei Beni Culturali può mettere a disposizione. Anche l’eventuale vendita del Piccadillly e successivamente l’acquisto della villa è un’altra eventualità da tenere presente e che si sta esplorando, mentre una soluzione “privata” può essere portata a termine solo con una speculazione edilizia o se qualche grande milionario voglia farsi la propria villa come fece in passato la famiglia Baghetti.
La permuta potrà comunque avvenire solo se la proprietà e la società di gestione saranno in grado di mettere la villa in totale sicurezza, cioè con il completamento di tutte le coperture, la raccolta delle acque meteoriche, la pulizia di tutti i locali, la ricostruzione dei muri che hanno ceduto e delle parti di solaio ammalorate e sfondate, il consolidamento delle parti strutturali inclusa la demolizione delle tramezze dei locali della villa Baghetti e la riqualificazione del parco e dei camminamenti interni al parco.
Nel caso questi lavori non fossero conclusi dovrà essere versata una somma a conguaglio che permetta di completare queste opere.
Questa amministrazione ritiene che il recupero del Piccadilly sia invece da evitare, perché è un edificio con problemi non indifferenti, esteticamente discutibile, un immobile di proprietà comunale che invece può essere sfruttato per acquisire un edificio di grande pregio, valore storico e grande valore turistico quale è Villa La Sultana che potrà sicuramente auto pagarsi destinando i grandi spazi di cui è dotato ad attività economiche, turistiche, espositive, nonché di arricchimento patrimoniale per il nostro paese e allestimento di importanti eventi a beneficio di tutta la comunità”.