Condensare in pochi minuti un’intero territorio con la sua storia e le sue peculiarità è impresa impossibile, così sfruttando i nostri archivi abbiamo provato a fare un piccolo viaggio, una sintesi, di quello che può offrire la Valle Argentina.
La Valle Argentina si estende per circa 40 km, partendo dal monte Saccarello, alto 2205 mt, e arrivando fino a Taggia.
Sul Saccarello, la vetta più alta della Liguria, troviamo la statua del Redentore collocata lì nei primi del ‘900 e facente parte di una serie di statue bronzee posizionate sulle cime più alte delle regioni italiane.
Sotto la vetta del Saccarello si trovano due paesi Verdeggia e Realdo, entrambi frazioni del comune di Triora. I due paesi fanno parte della terra Brigasca, la cui lingua è riconosciuta come minoranza linguistica dallo Stato italiano. Questa zona comprende anche il territorio del comune francese La Brigue e quello piemontese di Briga Alta.
Nella frazione di Realdo si trova la Ca’ dei Brigaschi, museo multimediale che racconta questa affascinate cultura, mentre a Verdeggia un’altra casa, quella di Vitoriu, mostra come si viveva nell’alta valle.
Discendendo le pendici del monte arriviamo a Triora, chiamato anche “il paese delle streghe“, per via del famoso processo del 1587 che vide processate decine di donne per presunti atti di stregoneria. Un paese affascinante, arroccato sulla montagna, da cui si domina l’intera valle. Nel paese si trovano i musei sulla stregoneria e l’etnografia, un ambiente misterioso e magico.
Alle pendici del rilievo che sorregge Triora troviamo Molini di Triora. Il borgo, sulle rive del fiume Argentina, fu un tempo sede di granai che rifornivano la Repubblica di Genova e di vari mulini per la sua trasformazione.
Nel comune si sono sviluppate varie attività per il turismo outdoor, come mountain bike e torrentismo. Sul territorio si trova un’altra casa significativa, più patronale e signorile, Casa Balestra, appartenuta in passato ad un vescovo.
Sempre all’interno del comune si trova la località di Drego, un luogo in passato dedicato alla raccolta della lavanda e dove ancora oggi si continua in parte a praticare questa tradizione. Parlando di lavanda discendiamo a Carpasio, fino a pochi anni fa Comune e dal 2018 unito a Montalto per creare un solo ente. Carpasio è da molti conosciuto come il paese della lavanda, produzione un tempo principe della zona. La prima citazione ufficiale del borgo è risalente al 1153, ma la sua storia, secondo fonti locali, risalirebbe addirittura in epoca preromana. Montalto è invece un antico borgo romano, anche chiamato il paese romantico. La leggenda vuole che il paese sia stato fondato da due famiglie sfuggite allo “ius primae noctis” contro il volere del feudatario. La Loggia degli Sposi ricorda questa storia e sono molte la coppie che decidono si sposarsi civilmente qui. Le due famiglie si narra sfuggissero dal conte feudatario di Badalucco.
Chiamato anche il paese dipinto, per via dei numerosi murales presenti, Badalucco si affaccia sul torrente Argentina, in uno dei suoi spazi più ampi, ed è sede di numerosi frantoi. Qui l’olio è una risorsa importante del paese, come del resto per tutta la valle. Degna di nota è la sagra dello stoccafisso alla baucogna, che si svolge ogni anno a settembre. Il 2020 avrebbe dovuto segnare l’anno del 50esimo anniversario della sagra, ma l’emergenza coronavirus ha fatto slittare i festeggiamenti.
Il nostro viaggio arriva infine alla porta della valle, Taggia, uno dei centri storici più grandi e meglio conservati della Liguria, secondo solo a quello di Genova in tutta la Liguria. Il suo lungo ponte romanico, che supera il torrente, è uno dei simboli del paese, così come la Madonna del Canneto, chiesa romanica dalla splendida struttura.
L’abitato è un intrigo di carrugi medievali, palazzi nobiliari e luoghi religiosi che “trasudano” storia. Tra questi anche il Convento dei Domenicani, un complesso fulcro per secoli della cultura del Ponente ligure, che conserva intatte all’interno importanti opere d’arte.
Nel video a inizio articolo il viaggio nella valle Argentina.