Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa dei firmatari della petizione per la sospensione dei lavori per la realizzazione della pista ciclabile di Vallecrosia.
“Ci spiace che al sindaco di Vallecrosia Armando Biasi sia pervenuto un biglietto con insulti per la scelta della sua amministrazione di abbattere l’alberata di via Don Bosco. Crediamo fermamente che le diverse posizioni debbano essere sostenute da argomentazioni documentate nelle sedi appropriate, rimanendo nel merito delle questioni affrontate; gli sfoghi scomposti come quello espresso dal biglietto in questione, che disapproviamo, non aiutano in alcun modo il corretto dialogo, anche se a volte difficile, tra le parti.
Del resto possiamo capire il fastidio provocato al sindaco dalla maleducazione di certi commenti, perché anche noi, dalle nostre prime manifestazioni di contrarietà a questo progetto, siamo stati bersagliati da espressioni ed epiteti offensivi: costantemente rappresentati anche sui media come “fomentati” (come se non avessimo capacità di pensiero autonomo), siamo stati persino definiti sui social “quattro frustrati demonizzatori” dall’assessore all’Ambiente di Vallecrosia, senza che nessuno dei suoi colleghi amministratori sentisse la necessità di prenderne le distanze.
Ci troviamo d’accordo con il sindaco anche sulla necessità della trasparenza: ci si sarebbe aspettato che le scelte della gestione del verde di via Don Bosco fossero illustrate nel progetto in corso di esecuzione in modo inequivocabile, ma così non è, anche per l’approssimazione del progetto riguardante vari aspetti, non solo quello arboreo.
Fino ad oggi abbiamo dunque tre differenti versioni della programmazione del verde di via Don Bosco:
- quella formalmente approvata nel luglio 2021 con il progetto in fase esecutiva, che non fa chiarezza sulla qualità e sul numero degli alberi sacrificati (ma nella pratica ne vediamo il concreto progressivo totale abbattimento) e che prevede la loro sostituzione con cespugli, arbusti ed alberi a basso fusto;
- la dichiarazione del sindaco durante il consiglio comunale del 14 novembre u.s. (registrato), che promette la sostituzione con la piantumazione in numero maggiore esclusivamente di giovani oleandri di terza grandezza (circa 2.10 m contro gli oltre 4 m, degli abbattuti);
- la dichiarazione su Facebook, dell’1/12 dell’assessore all’Ambiente che, dopo una breve ricerca su internet, illustra la nocività degli oleandri per la salute pubblica e l’imminente declino degli aranci della via, citando poi i suggerimenti della relazione agronomica nella quale si suggeriscono nuove piantumazioni ancora differenti da quelle promesse verbalmente dal sindaco. Nella stessa perizia si dichiara che lo stato di stato di salute degli alberi è in generale discreto, e che solo alcuni oleandri presentano sofferenze a causa delle scorrette capitozzature. Precisiamo che la relazione dell’agronomo alla quale si riferisce l’assessore è datata 20/10/22, una settimana dopo l’abbattimento dei primi alberi; ne evinciamo quindi che nessuna perizia tecnica abbia accompagnato il progetto.
La confusione regna sovrana.
Concludiamo ricordando che Italia Nostra (che pensiamo non possa essere accusata di essere stata fomentata) è in attesa di ricevere gli atti del progetto richiesti formalmente al Comune di Vallecrosia.
Con queste parole la presidente Daniela Cassini ha espresso la preoccupazione dell’associazione il giorno della Festa degli Alberi: “Il taglio del verde urbano implica danni al territorio, al paesaggio, alla salute e all’identità cittadina; la mera sostituzione di di alberature esistenti (magari storiche) con nuove giovani piante, spesso non adeguate, non è accettabile come unico parametro quantitativo“.
Rimaniamo quindi in attesa di notizie certe, di varianti approvate regolarmente e non solo promesse, comunicate nelle sedi ufficiali preposte e non sui social tanto frequentati dai nostri amministratori. Nel frattempo la petizione online lanciata su change.org per fermare il progetto ha superato i 18.000 firmatari: la protesta contro l’incompetenza della gestione del patrimonio verde ha varcato i confini del nostro Comune”.