Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa del consigliere d’opposizione a Ventimiglia, Gaetano Scullino.
“Da quattro mesi, la città di Ventimiglia era in attesa che l’amministrazione comunale si decidesse a sbloccare la gara d’appalto per la ricostruzione della passerella “Squarciafichi” e lo facesse autorizzando l’impegno di spesa che il Commissario straordinario in carica fino al 29 maggio 2023 non aveva potuto approvare.
Si tratta del “1° lotto funzionale: Ponte ciclo pedonale – Sistemazione urbana delle spalle” dell’importo complessivo di € 7.513.000,00 di cui € 5.557.685,00 a base d’asta mentre il resto (€ 1.955.315,00) va a coprire le spese per spostamento e nuovo allaccio dei servizi a rete, per la Direzione Lavori e il collaudo, per gli imprevisti e per contributi e tasse.
Infine si aggiunge una quota di € 250.000,00 per la revisione prezzi che il decreto “Sostegni-ter” destina a coprire tutte le variazioni in aumento dei prezzi dei materiali da costruzione del “Prezziario Regionale”.
L’appalto è per un lotto “funzionale” e quindi la passerella diventa già percorribile subito dopo il collaudo dei lavori con un cronoprogramma inferiore a un anno perché la passerella è in scatolato di acciaio corten della campata unica e le spalle sui due argini consistono in lavorazioni a terra di normale e agevole esecuzione.
Gli altri due lotti seguono negli esercizi finanziari dei due anni successivi e riguardano la sistemazione urbana degli argini, prima quello destro per un importo lordo di € 1.037.000,00 e poi quello sinistro per € 2.703.000,00 lordi.
L’attesa è terminata il 13 ottobre scorso, quando l’amministrazione con atto n. 146 della Giunta, ha cancellato in autotutela decisoria l’intero procedimento.
Un intervento, pensate! che sotto forma di “demolizione e ricostruzione passerella Squarciafici sul fiume Roja per adeguamento idraulico” al franco m. 4,50% per un importo di € 2.250.000,00 la Giunta Scullino a maggioranza leghista e con vicesindaco e assessori leghisti e atto n. 223 aveva “profeticamente” avviato fin dal 17 ottobre 2019, ossia un anno prima della “Tempesta Alex” e quattro anni a oggi inserendola nel Programma triennale 2020/2022 e nell’elenco annuale 2020 con priorità media.
L’amministrazione in carica è liberissima di cambiare idea e di fare marcia indietro ripartendo da zero però nel rispetto della legge sul procedimento amministrativo.
Nella mia interpellanza urgente a risposta scritta ho chiesto spiegazioni formali su questa revoca decisoria “tacita” mascherata sotto la formula surreale di “atto d’impulso finalizzato alla valutazione semplificativa” e ho chiesto spiegazioni sostanziali su una serie di considerazioni giuridiche, tecniche e finanziarie che sono alla base dell’azzeramento.
È materia strettamente tecnica, ma, per esempio, veder contrabbandare lo studio idraulico di Peglia in zona BB gialla come studio idraulico del Centro che invece è in zona A rossa richiede una spiegazione.
Come, per esempio, il rigonfiamento del 40% del quadro economico complessivo frutto di pura invenzione o come l’indirizzo politico che alla campata unica che lascia libero il deflusso dell’acqua e che deve rispettare soltanto per il 75 % del suo estradosso il franco di + m. 4,50 dal pelo dell’acqua preferisce invece mettere tre pilastri nell’alveo a sostegno che, oltre a ostacolare il deflusso con rigurgiti, devono rispettare per il 100% il franco e che in base allo studio idraulico Ravera-Rossi comportano un forte innalzamento aggiuntivo del franco libero.
Sono soltanto alcuni esempi presi da una decisione fortemente problematica che, ad avviso di autorevoli osservatori tecnici neutrali, espone gli amministratori di fronte alla Corte dei Conti a un giudizio risarcitorio del danno erariale emergente per almeno < € 300.000 per spese di progettazione.
Ma che soprattutto mette la città di Ventimiglia in condizione di dover subire un incalcolabile danno per lucro cessante sia sotto forma di legittimo affidamento in capo a portatori pubblici, privati e collettivi di interessi specifici o diffusi e sia a causa dell’inevitabile differimento a data remota e indefinita di un intervento che la città attendeva da quattro anni e in particolare lo attendono oggi le categorie sociali e produttive del turismo, del commercio, della balneazione, dello sport ciclistico e nautico il cui fatturato e posti di lavoro incide pesantemente sul livello di benessere collettivo”.