“So che Diego nella scorsa intervista ha un po’ parlato di noi, abbiamo 46 posti letto, ma in realtà, dal Covid, in inverno arriviamo a 32 persone in comunità. Abbiamo uomini dai 22 ai 50 anni. Il motivo per cui sono qui è perché, in passato, erano soprattutto eroinomani”. Così inizia l’intervista ai nostri microfoni l’educatrice presso la comunità Riviera Flowers, Daniela Capuccini.
“Lavoro in comunità da quasi 13 anni e parlare di sostanze stupefacenti significa per me parlare di emozioni. Nella popolazione giovanile la sostanza più usata nel 2020 è stata la cannabis, mentre le nuove sostanze psicoattive si confermano la seconda tipologia più popolare. Il 44% gioca d’azzardo, l’alcol è onnipresente, così come il fumo, i giovani consumano anche psicofarmaci senza prescrizione medica. Sono in aumento fenomeni di cyberbullismo e challenge”, continua.
“Posso dire che c’è un rapporto strettissimo tra emozioni e sostanze, nel senso che chi ha un problema di dipendenza è messo a perdere dalle emozioni, sembra incapace di sostenere la minima frustrazione ed è incapace di gestire emozioni che ognuno di noi ha. Il problema più grosso parte da lontano, la maggior parte dei giovani pensa che se ti fai le canne mica ti succede nulla, purtroppo invece le neuroscienze dimostrano che qualcosa accade. In quanto si attiva un meccanismo molto pericoloso che ha a che fare con la nostra autostima. Ogni volta che ricorriamo ad un aiutino esterno, come una bevuta, oppure, appunto, una canna è come se dicessi a me stesso: da solo non ce la faccio e tutto ciò alla lunga ha un effetto domino sulla capacità di affrontare determinate situazioni che magari ci mettono in difficoltà, minando con il passare del tempo la nostra sicurezza. Se dovessi dire – conclude – da dove cominciare per imparare a proteggere noi stessi, lo direi lanciando una challenge, cioè diventare consapevoli ogni volta che scegliamo una scorciatoia e provare anche, una volta al giorno a fare una cosa difficile”.
L’intervista completa a Daniela Capuccini nel video-servizio a inizio articolo.