Il Comitato Scullino Sindaco interviene oggi, con un comunicato stampa, sulla delicata questione della gestione dei migranti nella città di Ventimiglia.
“Bocciamo l’inutile ‘buonismo generalizzato’ del PD nazionale e anche di quello locale. L’amministrazione di Ventimiglia ha perso l’occasione di fare qualcosa di concreto, sacrificando l’interesse dei cittadini che vivono e lavorano a Ventimiglia in cambio di un comportamento ambiguo e alla ricerca del consenso di sinistra che non hanno comunque ottenuto. Non ha saputo prendere mai una posizione netta.
Lo ha fatto con la distribuzione dei pasti, lo ha fatto con gli immigrati che vivevano lungo il Roja, lo ha fatto con i no-borders, lo ha fatto consentendo accampamenti in stazione o lungo via Tenda e in alcune frazioni. Ha lasciato spazio agli estremisti fascisti e razzisti da una parte e all’urlante estrema sinistra dei no-borders dall’altra. Ma soprattutto, scaricando le proprie responsabilità sui cittadini che se ne sono fatti carico, loro malgrado. Dicendogli di arrangiarsi, che non si può fare niente, mentre loro vedevano il valore delle loro case colare a picco, insieme alla qualità della loro vita. Distruggendo, al tempo stesso, l’autonomia delle donne – mogli, fidanzate, amiche – non più in grado di tornare a casa da sole, autonome, di nuovo dipendenti dai mariti, dal fidanzato o dagli amici trasformati in scorta e vigilanza permanente.
L’accoglienza dei rifugiati di guerra, di donne e bambini, dei malati, di chi ha veramente bisogno è un dovere sacro e santo, non discutibile. La clandestinità, l’irregolarità, l’insicurezza deve essere confinata in modo che non nuoccia ai nostri cittadini e sulla nostra qualità di vita. Il colore della pelle non c’entra nulla, il concetto vale per tutti!
E sempre sui cittadini, ha scaricato l’inefficienza degli interventi sociali, nonostante l’ottimo lavoro svolto da parte di alcuni addetti e con l’encomiabile lavoro svolto dalle associazioni di volontariato. Con i buoni mensa e il servizio trasporto scolastico non adeguatamente differenziato tra le diverse classi sociali. Occorre rivedere tutto, si è agito per escludere piuttosto che includere.”