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Il Forte dell’Annunziata ha fatto da cornice, questo pomeriggio, all’incontro tra il vicepresidente del consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, durante la loro visita a Ventimiglia. Dopo una mattinata trascorsa a Mentone, dove hanno partecipato a un vertice con il primo ministro francese Michel Barnier e il Ministro dell’Interno Bruno Retailleau, i due membri del Governo di Giorgia Meloni si sono recati prima al Centro di Cooperazione Polizia e Dogana (CCPD), per poi essere accolti al Forte dal sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro e dal prefetto Valerio Massimo Romeo.

Al Forte, dopo una visita alla storica fortezza, si è tenuto un incontro ai piani superiori alla presenza di numerose autorità provinciali e regionali della Liguria, oltre che del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

“Su invito del primo ministro Barnier, questa mattina ci siamo recati a Mentone per affrontare soprattutto la questione migratoria, che deve essere gestita a livello europeo”, ha dichiarato il ministro Tajani. “Italia e Francia, da sole, non possono risolvere questi problemi, soprattutto in un contesto come quello attuale. C’è una forte unità di vedute con la Francia. Abbiamo inoltre illustrato alcune iniziative per far rispettare le regole e tutelare i confini dell’Unione europea. Dobbiamo facilitare i collegamenti geografici, come quelli del Monte Bianco, Frejus e Tenda, per evitare il congestionamento a Ventimiglia, sia per il turismo che per l’import-export. Quello che si fa qui non riguarda solo Ventimiglia, ma anche il Piemonte”.

Anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha espresso soddisfazione per l’incontro, sottolineando il ruolo cruciale del governo italiano nella gestione delle migrazioni: “Credo di aver rappresentato degnamente la visione del governo italiano. Siamo chiamati a ricoprire un ruolo importante nella gestione dell’immigrazione, che deve basarsi sulla cooperazione internazionale. Ventimiglia sta finalmente vedendo un significativo alleggerimento, con la restituzione di spazi pubblici come non avveniva da tempo. Questo, senza dimenticare i diritti delle persone più vulnerabili, con iniziative di accoglienza e tutela”.

Piantedosi ha poi aggiunto: “Solo qualche tempo fa, la situazione sembrava irrisolvibile. Oggi proponiamo un modello che vogliamo estendere a tutta l’Europa. Siamo soddisfatti del riconoscimento che l’Italia ha ottenuto, come confermato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. I dati parlano chiaro, con un calo del 62% degli afflussi rispetto all’anno precedente”.

Infine, sul tema del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) nel Golfo Dianese, Piantedosi ha precisato: “Confermo che l’individuazione del CPR, discussa con le istituzioni territoriali, rimane al momento un’ipotesi. Stiamo valutando altre soluzioni come priorità, perché sono più mature, ma non posso dire che sia stata definitivamente accantonata”.