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I giardini botanici Hanbury sono un sito storico-botanico situato sul promontorio di Capo Mortola, a Ventimiglia.

Il sito, diviso in un’area terreste e una marittima, occupa una superficie di 18 ettari e ospita oltre 3.500 varietà di piante a fini ornamentali, medicinali e alimentari.

I giardini devono il loro nome al viaggiatore inglese sir Thomas Hanbury, il quale acquistò parte dell’area nel 1867 e successivamente i terreni circostanti, su cui volle coltivare le specie botaniche raccolte in ogni parte del mondo. Nello sviluppo del progetto venne aiutato dal fratello maggiore Daniel e dal botanico tedesco Ludwig Winter.

Durante la seconda guerra mondiale, periodo in cui il sito era sotto la giurisdizione del figlio di sir Thomas, Cecil, la famiglia fu costretta ad abbandonare il giardino e le proprietà circostanti. Nel 1960 lo Stato Italiano acquistò dagli eredi il complesso che, nel 1962, fu affidato all’Istituto Internazionale di Studi Liguri, il quale circa quindici anni dopo rinunciò alla gestione per via dei tanti lavori di ricostruzione da attuare.

Nel 1987 l’intera area venne affidata definitivamente all’Università degli Studi di Genova, tutt’oggi gestore dello spazio.

Il percorso di visita, scosceso, segue sentieri, scorciatoie e vie secondarie, intermezzati da opere architettoniche quali ad esempio il Portale d’Ingresso, la Fontana Nirvana, la Fontana della Sirena, il Palazzo, la Campana Giapponese, la Fontana del Drago e il Mausoleo Moresco.

Il 1° giugno 2006 è stata presentata all’UNESCO la candidatura alla lista dei patrimoni dell’umanità. I giardini, a oggi, sono anche un’Area Protetta Regionale, composta da una parte terrestre e una a mare: l’Area di Tutela Marina di Capo Mortola.

Le immagini dell’intero sito botanico nel video-servizio a inizio articolo.