polizia frontiera

C’è chi sceglie di varcare furtivamente la frontiera il sabato sera, magari a bordo di un anonimo autobus di linea, chi ci prova una domenica assolata, nella segreta speranza che la Polizia sia “distratta” altrove e il loro debito con la Giustizia possa ancora attendere di essere saldato… Ma dietro quelle assurde speranze ci sono uomini in divisa, attenti, professionali e capaci. Poliziotti che specifici corsi sulla Polizia di Frontiera hanno perfezionato le loro conoscenze, consentendo di esaminare documenti e individuarne immediatamente il dettaglio che rivelerà la falsità.

Ecco dunque che nella notte di sabato e il pomeriggio di domenica, sono stati tratti in arresto due italiani, un uomo ed una donna, caso vuole controllati dalla medesima Squadra di Poliziotti del Settore di Frontiera diretto dal dr. Martino Santacroce.

Il servizio in questione, nell’occasione svolto presso la barriera autostradale, aveva come obiettivo principale sia la lotta all’immigrazione clandestina che l’intercettazione di eventuali ricercati.

Proprio il controllo documentale e le scrupolose verifiche in banca dati hanno permesso di scoprire che Sorti Vincenzo, bergamasco di 52 anni residente in Francia – da dove proveniva a bordo di autobus diretto a Zagabria – risultava da ricercare in quanto titolare di provvedimento di revoca di Decreto di Sospensione di Ordine di Esecuzione per la Carcerazione e ripristino dello stesso, emesso lo scorso maggio dal Tribunale di Genova, dovendo espiare una pena definitiva.

Pertanto, al termine della procedure amministrative, il Sorti è stato tratto in arresto e condotto al Carcere di Sanremo.

Si sono invece aperte a Genova Pontedecimo le porte del Carcere per la giovane di origine cilena Gomez Wendy, nata a Milano nel 1996, pluripregiudicata per reati contro il patrimonio.

La donna, controllata nel pomeriggio di domenica a bordo di autobus proveniente dalla Spagna e diretto a Milano, sul quale viaggiava unitamente alla figlia, è risultata da arrestare in quanto colpita da Revoca di Decreto di Sospensione di Ordine di Carcerazione, emesso nel novembre del 2017 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, dovendo scontare 2 anni e 5 mesi di reclusione oltre a 1.200 euro di multa per furto aggravato, concorso in furto e tentato furto, reati commessi prevalentemente nella provincia di Milano.

La donna, tratta in arresto, è stata condotta nel carcere genovese.