Il Consiglio di Stato ha accolto in modo positivo il ricorso presentato unitamente da Talea Società di Gestione Immobiliare S.p.A. e Coop Liguria S.C.C. rispetto alla realizzazione di un supermercato Coop tra Via Tacito e Vico Arene a Ventimiglia.

La sentenza emessa questa mattina va contro a quanto pronunciato precedentemente dal Tar della Liguria e indica come ragionevole le azioni dell’ex sindaco e oggi consigliere di opposizione Gaetano Scullino, il quale era favorevole alla struttura.

“Il tempo è galantuomo, però inizialmente pago sempre io e anche pesantemente”, commenta il consigliere. “I responsabili degli errori e dei veri disastri ne escono sempre indenni, anzi vengono premiati.”

All’epoca dei fatti alcuni membri della maggioranza avevano di fatto esposto un parere contrario, fermando sul nascere il progetto e arrivando poi alla sfiducia nei confronti dell’allora Sindaco.

“Nel 2012 è stato sciolto il consiglio comunale per presunte infiltrazioni della malavita, successivamente il Consiglio di Stato ha annullato lo scioglimento e tutti gli atti conseguenti, quindi nel Comune non vi era mai stata nessuna infiltrazione”, spiega ancora.

“A seguito della pratica legittima della Coop approvata dal consiglio comunale gli esponenti della Lega e di Fratelli d’Italia, assieme ad altri, sono andati nottetempo dal notaio e hanno fatto sciogliere il consiglio comunale. Oggi il Consiglio di Stato mi dà nuovamente ragione: l’approvazione era legittima.”

Per la realizzazione della Coop la società Talea aveva avanzato l’ipotesi di un nuovo spazioso parcheggio pubblico, il rifacimento di tutti i marciapiedi della via, un’illuminazione ristrutturata e non solo.

L’ex sindaco rivanga poi le elezioni comunali dello scorso anno, continuando la sua implicita denuncia di comportamenti irregolari nei suoi stessi confronti: “Addirittura si è provato a non fare presentare le mie liste ‘regolarissime’ e solo dopo l‘intervento del Consiglio di Stato sono state riammesse.”

“Il Consiglio di Stato è dovuto intervenire, dunque, tre volte per fare rispettare la correttezza degli atti“, termina Scullino.