Prosegue senza sosta l’attività della Polizia di Stato tesa a reprimere qualsivoglia forma di reato e, per quanto attiene la nostra zona di confine, attenzione particolare viene posta sul contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina, fenomeno che non si attenua ma continua a essere combattuto dalla Polizia di Frontiera che di tale lotta ne ha fatto un cavallo di battaglia.
Nei primi giorni di agosto ben 3 i passeur arrestati mentre questo ultimo arresto è stato effettuato in territorio francese dalla cosiddetta “Squadra Mista italo-francese”, un dispositivo di sorveglianza transfrontaliero, fortemente voluto dai Ministri dell’Interno dei due Paesi, che vede gli agenti italo-francesi operare su entrambi i versanti, definendo le proprie missioni sulla base dell’analisi del rischio contingente, in un contesto di grande collaborazione e stima.
Partito in via sperimentale nel dicembre del 2020, ha dato da subito i suoi risultati, così come rilevato dagli allora rispettivi direttori centrali della Polizia di Frontiera durante l’incontro tenutosi a Mentone lo scorso settembre, fino a decretarne la formalizzazione a carattere permanente.
Due giorni fa, durante un servizio mirato all’intercettazione di passeur nei pressi della barriera autostradale di Ventimiglia, i poliziotti della Squadra Mista notavano arrivare a velocità sostenuta una Audi A4 con a bordo 5 stranieri in direzione Francia. Ipotizzando potesse trattarsi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, si ponevano con discrezione al loro inseguimento fino all’uscita 59 di Mentone (F). Fermato il veicolo ne discendevano il conducente, un indiano di 46 anni munito di permesso di soggiorno valido rilasciato in Portogallo ed altri 4 suoi connazionali, di età compresa tra i 19 e i 30 anni, sprovvisti di documenti validi al loro ingresso in Francia. A quel punto scattavano le manette per il cittadino indiano con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, mentre i quattro irregolari sono stati riaccompagnati in frontiera.