La Polizia di Stato ha arrestato ieri a Ventimiglia, nel quartiere Gianchette, un uomo, di nazionalità tunisina, che vive da molti anni in Italia e si è già macchiato di numerosi reati contro il patrimonio, le persone e inerenti agli stupefacenti.
Almeno tredici volte ha fornito false generalità alla Polizia. Decine di volte è stato foto segnalato dalle Forze dell’Ordine, in tutta Italia, perché arrestato o indagato o controllato e trovato privo di documenti d’identità.
A seguito delle richieste degli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ventimiglia di un aggravamento della misura cui era attualmente sottoposto – e cioè l’obbligo di dimora a Ventimiglia e di presentazione alla Polizia una volta al giorno – dimostratasi inefficace, è scattato l’ordine di custodia cautelare in carcere disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Imperia che è stato eseguito dagli operatori dell’ufficio controllo del territorio del Commissariato.
Gli Agenti della Squadra Volante hanno individuato il ricercato a mezzogiorno, in via Tenda, e lo hanno condotto nel carcere di Imperia nel pomeriggio.
E’ l’ultimo atto di una storia fitta di episodi criminali iniziata meno di due mesi fa; sette interventi in meno di due mesi.
La sequenza iniziava nel giorno di ferragosto. Gli operatori del Reparto Prevenzione Crimine di Genova lo arrestavano in flagranza di reato a Sanremo, in un supermercato cittadino, per rapina aggravata con l’uso di un coltello, una tenaglia e due pinze.
Solo 24 ore prima gli Agenti del Commissariato della città dei fiori lo avevano indagato in stato di libertà per ricettazione.
Dopo la convalida dell’arresto, veniva sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora a Ventimiglia, dove ogni giorno doveva recarsi nel Commissariato per confermare la sua presenza.
Ma questo non gli ha impedito di proseguire a delinquere, sempre a Ventimiglia, dove il cittadino tunisino attualmente vive, anche se risulta senza una fissa dimora.
Gli Agenti del Commissariato cittadino, diretto dal Vice Questore Aricò, lo hanno denunciato dapprima per ripetuti episodi di minacce aggravate rivolte alla ex moglie, alla suocera e, addirittura, alla sua figlia minorenne.
Qualche giorno dopo veniva deferito all’Autorità Giudiziaria per minacce a Pubblico Ufficiale dopo che i poliziotti della Volante, intervenuti nell’alveo del fiume Roya per sedare una sua violenta lite con un altro straniero, erano stati pesantemente e ripetutamente minacciati.
Non passano nemmeno due settimane e si verifica l’ennesimo episodio. Questa volta ai danni del gestore di uno stabilimento balneare che lo aveva sorpreso, all’alba, all’interno del suo locale e aveva bonariamente cercato di allontanarlo. Per tutta risposta era stato travolto da prepotenti minacce di morte. I poliziotti del Commissariato lo avevano rintracciato, dopo solo pochi minuti, all’interno di un vicino edificio privato e non avevano potuto fare altro che indagarlo, di nuovo a piede libero, per minacce aggravate e invasione di edifici.
Il sei ottobre l’ultima operazione della Polizia. Ricevuta la segnalazione di un uomo armato di coltello, in via Tenda, in mezzo a un gruppo di migranti, i poliziotti del Reparto Mobile, che presidiano ininterrottamente proprio quell’area, lo individuavano e perquisivano; il coltello a serramanico descritto dai testimoni veniva ritrovato nascosto indosso al fermato e scattava l’ulteriore denuncia, questa volta per possesso abusivo di armi e oggetti atti ad offendere.
Una serie di gravi reati, tutti fronteggiati con rapidità ed efficacia grazie al dispositivo di ordine e sicurezza pubblico funzionante h24 nella città di confine.
Il 42enne magrebino, irregolare sul nostro territorio, è stato associato al Carcere di Imperia ove dovrà attendere che i processi a suo carico abbiano inizio.