Nella mattinata del 20 dicembre, a Ventimiglia, una donna è stata aggredita nel corso di un tentativo di rapina. L’aggressore ha tentato di sottrarle il telefono cellulare non riuscendovi grazie alla strenua resistenza della vittima, che ha purtroppo riportato contusioni, essendo stata colpita più volte al volto.
Mentre era ancora al pronto soccorso per le cure del caso – ha riportato ferite superficiali al viso con 10 giorni di prognosi – è stata comunque in grado di descrivere l’aggressore, indicandolo in uno straniero di origine africana e descrivendone in dettaglio l’abbigliamento.
I servizi di controllo del territorio dell’Arma – già amplificati dall’inizio del mese, in ragione delle festività ormai avviate – sono stati quindi incaricati della ricerca dell’individuo, coinvolgendo anche le unità che operano in borghese, sia in auto che a piedi, nelle zone che sono note per maggior presenza di stranieri africani. Le prime indicazioni sono state corroborate da immagini immediatamente raccolte dai sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, nonché dalle testimonianze di persone, assunte nell’immediatezza dell’evento.
Quanto emerso ha indotto i militari della Stazione di Ventimiglia Principale a recarsi sulla spiaggia, dove hanno notato una persona che indossava esclusivamente l’intimo: circostanza che ha fatto insospettire i Carabinieri, data la temperatura non particolarmente mite, i quali hanno proceduto all’identificazione.
I militari hanno quindi rinvenuto gli indumenti della persona poco distante, corrispondenti a quelli descritti dalla vittima: lo stesso individuo ha ammesso di aver aggredito e picchiato una donna poco prima: l’uomo, un maghrebino ventenne già noto alle forze dell’ordine, è stato pertanto sottoposto a fermo di polizia giudiziaria.
All’interessato è stata successivamente applicata la misura cautelare della custodia in carcere.
Commenta l’Arma: “Fortunatamente, la presenza costante dei Carabinieri non solo a Ventimiglia, ma in tutta la provincia, ha permesso di rintracciare il presunto autore del reato in parola. È comunque opportuno ricordare come in casi simili, opporre una resistenza possa comportare conseguenze ben più gravi della sottrazione del bene materiale: specialmente se soli o in un luogo isolato, piuttosto che scatenare una reazione nell’aggressore o cadere a terra o, ancora, essere trascinati o investiti da un veicolo in fuga, è consigliabile lasciare che l’autore si appropri dell’oggetto di suo interesse ma, nel frattempo, raccogliere particolari che possano essere utili per giungere all’identificazione. Ma ricordatevi che nulla vale tanto quanto la vostra incolumità e quella di chi vi è vicino, soprattutto in caso di rapina”.