Il comune di Vallecrosia affonda le sue radici storiche in epoca romana, quando la via Julia Augusta lo attraversava, collegando l’Italia alla Gallia.
Per via dell’importante legame con l’antica città di Albintimilium, oggi Ventimiglia, il nome originariamente dato all’area fu ‘Vallis Vervonis‘, letteralmente ‘Valle della Verbena’, toponimo correlato alla forte presenza della stessa pianta, a cui si deve anche il titolo del locale torrente Verbone. Il termine Vallecrosia si sviluppò in seguito, a partire dal simile ‘Valle Crosa‘, riferito alle caratteristiche dello stesso territorio: una ‘valle corta e chiusa‘.
Il legame della città con la vicina Ventimiglia ne influenzò l’indipendenza per tutta la durata del Medioevo, fino a un punto di svolta riconducibile al 1686.
Fu allora che la Repubblica di Genova riconobbe ufficialmente la cosiddetta ‘Magnifica Comunità degli Otto Luoghi‘, in cui Vallecrosia fu inclusa e comprendente anche i vicini territori di Bordighera, Borghetto San Nicolò, Camporosso, San Biagio della Cima, Sasso, Soldano e Vallebona.
Dal 1700 circa fino a metà del XIX secolo i cambiamenti giurisdizionali da cui fu interessata furono numerosi, rientrando prima nel cantone di Bordighera, poi in quello di Ventimiglia, per poi tornare nuovamente nel gruppo bordigotto.
Nel 1923 fu unito ai soppressi comuni di San Biagio della Cima e Soldano, ricostituiti e separati da esso soltanto due anni dopo, mentre durante la Seconda Guerra Mondiale fu sede di un campo di concentramento della Repubblica Sociale Italiana, in cui vennero deportati ebrei e prigionieri politici arrestati all’interno della provincia di Imperia, poi chiuso nel mese di agosto del 1944.
La realtà odierna di Vallecrosia prese forma più concretamente a partire dal 1970, continuando il suo sviluppo fino ai giorni nostri.
La storia di Vallecrosia nel video-servizio a inizio articolo.