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“Il Sindaco non investe 5.000,00 euro per aprire i giochi e sulla questione dichiara : non abbiamo soldi punto. Una falsa motivazione nuovamente viene dichiarata dal Sindaco in merito alla richiesta da parte nostra sulla riapertura dei giochi per i bambini”, spiega Fabio Perri.

“È assurdo sentirsi rispondere non abbiamo i soldi quando si parla di dare l’opportunità ai bambini di poter giocare e svagarsi al parco con i genitori, i nonni , e gli amichetti, sempre nel rispetto delle norme e prescrizioni, come hanno fatto gli altri comuni non solo in provincia di Imperia ma in tutta la Liguria.

Siamo nella bella stagione, continua Quesada, ed i ragazzi e bambini dopo 3 mesi rinchiusi in casa hanno tutto il diritto di poter risalire su un altalena, un gioco per ritornare alla vita normale.

I soldi ci sono, ma il Sindaco non  vuole spenderli in questo caso perché ??

Parliamo di servizi alle famiglie,  dichiarano Perri e Quesada  città della famiglia e non impegniamo una piccola somma per igienizzare i giochi nei giardini pubblici per giocare i bambini ???

Ma allora di quale città della famiglia parliamo???

Quando c’è stato da spendere per altri interventi , tra l’altro rifatti 3 volte , il sindaco e la Giunta non hanno battuto ciglio  a colpi di 30.000 euro .

Il rendiconto del bilancio comunale si chiude con un avanzo di somme  a disposizione dell’amministrazione per far fronte a spese non previste legate all’emergenza sanitaria di  €. 29.000,00 , ed il Sindaco, la Giunta , la maggioranza non destinano  5.000,00 euro circa più o meno per igienizzare i giochi come fanno gli altri comuni almeno fino a settembre?

Vuol dire che i nostri ragazzi non valgono neppure 5.000,00 euro ??? E questo viene chiamato bene comune???

A questo proposito stiamo ultimando una richiesta ufficiale con un Ordine del giorno da inserire nel prossimo consiglio comunale dove chiederemo l impiego di queste somme a tutele del gioco dei nostri bambini  con urgenza .

Vergognoso concludono i consiglieri Fabio Perri e Quesada Cristian, questa non è politica né volere il bene della comunità,  questo è buon senso, senza polemica e senza voler cercare visibilità. La visibilità diamola ai nostri bambini”.