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Tra aprile e maggio l’entroterra di Vallebona si colora di bianco: i fiori sbocciano sugli alberi di arancio nei pressi de “La Vecchia Distilleria”, in località Castellan.

Dalla lavorazione di questi fiori si ricava un distillato di acque profumate, proclamato Presidio Slow Food nel 2012. Un lavoro che richiede pazienza, cura e una raccolta attenta dei fiori, fatta a mano.

L’agrumeto nasce nel 1856, dopo quattordici anni dalla prima piantumazione, ed è stato gestito per ben sette generazioni dalla famiglia Guglielmi.

Dagli anni cinquanta del novecento in poi lo sviluppo dell’industria chimica ha messo in crisi l’arte della distillazione: è in questo periodo che, a Vallebona, le distillerie vengono chiuse e con loro vanno scomparendo anche gli aranceti della zona.

Dal 2004 la famiglia Guglielmi ha riavviato l’attività e ripopolato i terrazzamenti del borgo con alberi di arancio amaro: attualmente vi sono oltre 500 piante presenti, di cui circa 300 in produzione. 

Da allora vi è stata una miglioria nel metodo di distillazione: sono stati abbandonati gli alambicchi di rame e si è passati alla corrente di vapore, attraverso cui il fiore evita il contatto diretto con l’acqua bollente.

Un processo che, nella sua interezza, dura all’incirca ventiquattro ore: dalla raccolta, passando per separazione del fiore dalle foglie, giungendo fino alla distillazione dell’acqua di fiori d’arancio. Il distillato viene poi lasciato a riposo per due settimane e infine imbottigliato.

Le immagini dei fiori e del processo di creazione dell’acqua profumata nel video-servizio a inizio articolo.