“Il laboratorio del San Martino ha comunicato ad Alisa che il test sulla ragazza rientrata dalle Canarie, e con una malattia che poteva essere ricondotta al vaiolo delle scimmie, è risultato negativo, anche se permane un periodo di osservazione. Regione Liguria ha in ogni caso attivato tutti i protocolli per affrontare il caso e per uniformarsi con una procedura standard di gestione”. Così il presidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Giovanni Toti in merito al primo presunto caso di vaiolo delle scimmie in Liguria.
“Con la riunione dei dipartimenti interaziendali delle malattie infettive e dei servizi – ha spiegato il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi – è stato attivato il protocollo operativo che consente di effettuare diagnosi tempestive, utilizzando il laboratorio di riferimento per eseguire il test molecolare che ha caratteristiche analoghe a quelle della struttura nazionale dello Spallanzani di Roma. Per la gestione dei contatti stretti, come da protocollo nazionale, è previsto un sistema di sorveglianza della durata di tre settimane, anche se ci troviamo di fronte ad una malattia a trasmissione diretta, quindi che alle nostre latitudini si diffonde attraverso contatti stretti tra umani. Siamo di fronte ad una malattia molto diversa rispetto al Covid, con i cluster che tendono a autoeliminarsi”.
“Il test come detto è risultato ad un primo esame negativo – ha spiegato il responsabile del Dipartimento interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino Matteo Bassetti. – Si tratta di una ragazza di 22 anni rientrata dalle Canarie con lesioni assolutamente compatibili dal punto di vista clinico con quello del vaiolo delle scimmie. Il caso resta comunque sospetto e manderemo i campioni all’istituto di riferimento, l’Ospedale Spallanzani. In ogni caso la macchina organizzativa messa in moto da Alisa perché ha funzionato, perché su modello Covid i casi non verranno centralizzati ma gestiti dai reparti di Malattie Infettive”.