video
play-rounded-outline
04:18

Si è svolto stamattina il sopralluogo per la nuova strada che raggiungerà la località Meosü, isolata da più di un anno a seguito del crollo del ponte durante la piena del torrente Argentina del 2 e 3 ottobre 2020.

La frazione, appartenente al comune di Taggia, verrà raggiunta tramite un nuovo tracciato che vi discenderà dalla strada di regione Fraitusa nel territorio di Badalucco. Districandosi per 500 metri circa tra gli ulivi e ricalcando a tratti una vecchia mulattiera, il nuovo percorso dovrebbe entro primavera ridonare una viabilità a residenti e frequentatori della zona isolata.

“Entro fine novembre i lavori dovrebbero partire, fissiamo già una prima pulizia la settimana prossima tempo permettendo – ci spiega Matteo Orengo, sindaco di Badalucco che si fa carico del primo intervento – abbiamo siglato un protocollo d’intesa col comune di Taggia per i lavori; un primo stralcio, a nostro carico, sarà possibile grazie alle somme urgenze richieste che dovevano essere 450 mila euro, ma con i tagli son diventati 380 mila euro”.

Un primo stralcio funzionale che comporta la creazione di tutto il tracciato sterrato e in cemento nei tratti pendenti, la creazione della raccolta delle acque e la realizzazione dei muretti: “Una vera e propria strada di campagna, con un tratto un po’ più impegnativo ma tranquillamente percorribile”. Ad inizio lavori si ipotizzano tempi di consegna di un paio di mesi, con l’apertura in primavera.

“Secondo stralcio per il comune di Taggia – completa Espedito Longobardi, vicesindaco di Taggia – grande soddisfazione di essere qui oggi per una situazione che finalmente riesce a partire; l’impegno del comune è quello di completare il tracciato con le finiture, l’asfaltatura e le protezioni a valle”.

“Chiedo ancora scusa a gli abitanti e proprietari fondiari – conclude Orengo – lo Stato e i comuni hanno difficoltà e rispondere in tempi celeri, ma è stato fatto il possibile per rimediare ad una situazione figlia di una situazione terribile. Ringrazio infine tutti i proprietari che con grande spirito di solidarietà hanno ceduto un maniera a bonaria i loro terreni per la realizzazione di quest’opera”.