Un weekend milanese all’insegna della fotografia

Al via la 7ma edizione di MIA PHOTO FAIR, la fiera dedicata alla Fotografia d’arte che è diventata uno degli appuntamenti più attesi della stagione espositiva milanese, un format che si è assestato nel corso del tempo migliorandosi per la funzionalità, per la qualità della proposta culturale e, non da ultimo, per il coinvolgimento di strati sempre più ampi di pubblico. Del resto i 24.000 visitatori dell’ultima edizione testimoniano la bontà del progetto ideato da Fabio Castelli, imprenditore siderurgico e collezionista d’arte e fotografia, insieme alla figlia Lorenza che lo affianca sin dalla prima edizione del 2011.

La fiera, aperta da oggi al pubblico sino a lunedì 13, si svolge nel nuovo quartiere di Porta Nuova, nello spazio “The Mall” all’ombra dei nuovi grattacieli che hanno riqualificato l’area delle Varesine, lo storico luna park di Milano. Molte sono le novità di questa edizione che integrano la tradizionale e consolidata impostazione che ha come protagoniste da un lato le gallerie – 80 provenienti da 13 nazioni, ognuna con un progetto collettivo o monografico – e dall’altro Proposta MIA ovvero una selezione di fotografi che espongono il loro lavoro individualmente.

Quest’anno per la prima volta gli organizzatori hanno introdotto progetti curatoriali tematici e riservato un particolare interesse per la performance, oltre ad aver incrementato l’area dedicata all’editoria e preparato un fitto e interessante calendario di incontri e tavole rotonde con personaggi internazionali del mondo della fotografia e della cultura che si svolgono nell’Area Talk.

Tutto ciò sicuramente costituisce un punto di forza per una manifestazione che, pur mantenendo l’obiettivo di incrementare il mercato della fotografia d’arte, pone l’accento, in maniera così ricca e articolata, sul suo linguaggio e ne promuove il confronto con altre discipline a conferma del fatto che da molto tempo la fotografia ha raggiunto la giusta parità nel mondo delle arti visive.

Per entrare un po’ nello specifico segnalo i tre progetti tematici legati alle aree geografiche di Ungheria, Brasile e Asturie, una presenza che rinforza la volontà di internazionalizzazione della proposta espositiva attraverso questa iniziativa che consente di conoscere un po’ più da vicino alcune realtà estere. Ma perché la scelta di questi paesi? Sicuramente l’Ungheria per le le forti tradizioni culturali in campo fotografico e per aver dato i natali ad alcuni tra i più significativi fotografi del XX secolo come Làzlo Moholy Nagy, Andrè Kertesz, Robert Capa, Brassaï o Martin Munkácsi. La presenza ungherese in fiera è ad altissimo livello e tra gli opere esposte spiccano quelle di Gábor Kerekes, fotoreporter e fotografo d’arte scomparso nel 2014.

Per il Brasile invece l’argomento è l’ecologia con la mostra Trans Naturae curata da Denise Gadelha, dove sei fotografi affrontato questo tema centrale in maniera affatto banale, usando il medium fotografico in modo innovativo con installazioni e opere video. La Spagna, o meglio, il Principato delle Asturie, regione verde affacciata sull’Atlantico, porta un progetto curato da Monica Alvarez de Carega che analizza il rapporto fra la il mondo immaginario della fotografia e l’interpretazione attraverso i sentimenti di chi la osserva.

Come ogni fiera che si rispetti non mancano i premi, numerosi e importanti, ognuno legato ad un progetto specifico. Fra questi merita di essere segnalato quello più importante, il Premio BNL Gruppo Paribas, il gruppo bancario da poco insediatosi nella Torre Diamante che svetta nel quartiere Porta Nuova, dove si svolge la manifestazione. Assegnato nella giornata inaugurale, il riconoscimento è andato a Claudio Gobbi, l’artista proposto da We Gallery di Berlino, con l’opera Ural Studies che fa parte di un articolato progetto di ricerca che riflette sulla storia europea e su i suoi confini culturali.

Perché andarci: la Fiera merita una visita perché offre molte opportunità di documentazione dello stato delle cose della fotografia italiana e internazionale, sia dal punto di vista visivo che dal punto di vista dell’approfondimento culturale. Facendo ricorso alle riserve di energia, ma ce la si può fare, consiglio un piccolo tour del nuovo quartiere Porta Nuova con le sue “meraviglie” architettoniche: la già citata Torre Diamante, la Piazza Gae Aulenti sovrastata dalla Unicredit Tower, l’Unicredit Pavillon di Michele De Lucchi e l’adiacente Bosco Verticale di Stefano Boeri.

Come arrivare: se andate in treno, arrivati alla Stazione Centrale si può raggiungere The Mall in dieci minuti a piedi percorrendo la via Vittor Pisani sino a Piazza della Repubblica. Quindi svolta a destra ed è fatta. I pigri possono prendere la Metro 3 (gialla) e scendere alla fermata Repubblica.

Se andate in auto percorrete la circonvallazione dei Bastioni sino a Piazza Repubblica. Segnalo un comodo per il parcheggio accanto all’ingresso della Fiera.

 

Emanuela Filippi