Mancano ormai pochissime ore, una manciata, al silenzio elettorale che metterà la parola fine a questa campagna lampo dell’estate 2022. Per alcuni inaspettata, per altri attesa come il Capodanno. Tante promesse, diversi temi, un po’ di confusione, ma il livello nazionale compete solo in parte a chi scrive.
Nel panorama locale invece non si può non tenere conto di un silenzio su tutti, quello del sindaco di Imperia e presidente della Provincia Claudio Scajola. È una scelta da un lato prevedibile, viste le pressoché imminenti elezioni amministrative nel capoluogo, dall’altro inedita, almeno recentemente parlando, da parte dell’ex ministro.
Già perché dopo il ritorno in campo politico Scajola si è sempre apertamente, o quasi, schierato ‘muovendo’ di conseguenza chi lo segue. Nel 2019, elezioni europee, il nome buono fu quello di Massimiliano Salini, oggi eurodeputato, in quota Forza Italia. Alle regionali del 2020 Scajola non si limitò a una presa di posizione, ma si scelse addirittura il candidato, a discapito del ventimigliese Bistolfi quasi costretto a far scendere in campo la madre. Celebre lo slogan, con tanto di filmato promozionale congiunto: “Scelgo la competenza”, associata al nome di Luigi Sappa. Ginetto. Non va infine dimenticato l’appoggio, un po’ più velato, al generale Marcello Bellacicco nelle comunali 2021 della vicina Diano Marina. In avanscoperta fu in quel caso mandato l’assessore Gagliano senza però riuscire nel ribaltone sperato.
E alle politiche? Nessuna posizione dichiarata, ma incontri a palazzo con tutti i candidati, di tutti i colori per ascoltare e proporre. Va ribadito come il nuovo ruolo presidenziale ricoperto e l’aiuto di Lega, Toti, Forza Italia e anche Fratelli d’Italia per ottenerlo, con accordo già scritto per il bis a palazzo civico, abbia impastoiato la possibilità di mosse nella scacchiera del sindaco.
Difficile, nonostante i tanti meeting ufficiali e non con alcuni rappresentanti locali di questi partiti soprattutto del primo, che Scajola propenda per Lega o Fratelli d’Italia. La ferita Draghi brucia ancora e le idee sono troppo populiste e distanti dalla casa democratica, cristiana, in cui Scajola é nato e cresciuto. Forza Italia sembra ormai superata dal politico nostrano e forse dal Paese intero. Con il nipote Marco, candidato con Noi Moderati, c’è stato un evidente riavvicinamento rispetto a qualche tempo fa, ma con ogni probabilità non ancora tale da riproporlo alla platea provinciale come suo erede. Complicatissimo, quasi impossibile, un salto verso sinistra. E allora ecco l’interessante opzione terzo polo di Calenda e soprattutto di quel Matteo Renzi per cui negli anni e nelle interviste Scajola non ha mai risparmiato complimenti e dichiarazioni di stima. Non sarebbe il primo ex forzista a strizzare l’occhio ad Azione Italia Viva. Prima di lui le ministre Gelmini e Carfagna, che con Scajola conserva un rapporto di stima reciproca tanto da presenziare personalmente a Imperia con un incontro che coinvolse anche i presidenti regionali di Liguria e Piemonte.
La spinta centrista potrebbe dunque essere quella prediletta per il primo cittadino imperiese?
I ben informati dicono che in realtà almeno un pranzo con un gruppo ristretto di fedelissimi sia stato fatto, in zona Prino per l’esattezza, e qualche piccola simpatia sia emersa senza però alcun indirizzo di voto specifico. A dirci se effettivamente sia stato così e se il primo cittadino abbia dato carta totalmente bianca ai ‘suoi’ potrebbe essere lo spoglio di lunedì nella piccola, ma politicamente viva città di Imperia.
Intanto per la prima volta negli ultimi anni si registra un ufficiale silenzio che non può che fare rumore.