Un anno dal crollo del Ponte Morandi:  "Ferita aperta, rimane il dolore per le 43 vittime"
play-rounded-outline
08:09

Un forte boato, la terra che trema sotto al crollo, poi le urla e il suono delle sirene. Erano appena passate le 11.30 quando, esattamente un anno fa, l’Italia assisteva impotente a uno degli avvenimenti più drammatici e sconvolgenti della sua storia recente.

Quando il ponte Morandi di Genova crollò sotto la pioggia battente, fu inizialmente difficile rendersi conto di quello che stava realmente succedendo. Nei giorni successivi all’immane tragedia in cui persero la vita 43 persone, ascoltammo tutti le prime chiamate esterrefatte al 112 subito dopo al crollo. Gli operatori, sbigottiti, quasi non potevano credere a quello che stava succedendo.

Uno studio della Nasa, fatto con i satelliti, dimostra che negli ultimi 7 mesi il ponte oscillava di 9 centimetri. Le perizie hanno evidenziato il “degrado diffuso” della struttura con cavi “completamente corrosi”.

Col senno di poi ci si è chiesti se era una tragedia che si poteva evitare.

Chi doveva controllare, chi doveva fare i lavori, di chi è la responsabilità? Qualcuno sapeva e non ha detto nulla?

A stabilirlo sarà la Procura di Genova. Sono 74 gli indagati tra Aspi (Autostrade), Spea (la società del gruppo Atlantia che si occupa di manutenzioni), e il ministero delle Infrastrutture.

Al momento rimane solo il dolore e una città che volta lo sguardo verso quel ponte che ora non c’è più, ma che fa male. Una ferita aperta che non scorderemo, e che non dobbiamo scordare. Perché non si può morire il 14 di agosto schiacciato dalle macerie di un ponte che crolla.

Al di là del teatrino che abbiamo visto i giorni seguenti tra ‘scarica barili’, dita puntate e qualche affermazione di troppo, abbiamo anche assistito a una Regione che ha saputo alzare la testa e superare l’evento. Un popolo, quello ligure, unito nel dolore ma capace di farsi forza.

In questa giornata abbiamo ripercorso la vicenda con l’assessore regionale a Trasporti e Turismo Gianni Berrino, dal momento della tragedia fino all’inizio dei lavori di ricostruzione. Parlando anche dell’impatto che il crollo ha avuto sui collegamenti sia stradali sia ferroviari e sull’economia turistica della Liguria in questo anno senza ponte Morandi.