“In merito al documento pervenuto alla Conferenza delle Regioni da parte del Ministero della Salute sulle linee guida da tenere in materia turistica mi preme osservare che come troppo spesso accade non viene dato il tempo minimo necessario per un utile confronto con le associazioni di categoria ed altri stakeholder (operatori, organizzazioni locali, ecc.) ai livelli regionali coinvolti. Continuando così a calare scelte dall’alto che mettono in grave difficoltà i nostri operatori”. Così l’assessore al turismo di Fratelli D’Italia Gianni Berrino.
“Entrando nel merito – prosegue l’assessore – per quanto riguarda strettamente le attività turistiche, si può evidenziare in generale che, rispetto alle prime Linee Guida (2020), quest’ultime hanno ovviamente delle semplificazioni visto l’evoluzione positiva della pandemia di questi ultimi mesi, ma restano ferme le disposizioni generali in vigore come ad esempio l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi, il ricambio d’aria, la disinfezione frequente delle mani, il mantenimento della distanza interpersonale, la priorità a prenotazioni online e pagamenti elettronici per fruizione dei vari servizi turistici e/o alla persona, ecc, ecc)”.
“Queste restrizioni mantenute quasi esclusivamente solo in Italia fanno sì che per i nostri operatori diventi più complesso proporsi sui mercati esteri. Per quanto riguarda le misure previste per l’organizzazione e lo svolgimento di sagre ed eventi locali (pressoché azzerate negli ultimi due anni), si segnala che nel caso di sagre con somministrazione di pasti e/o alimenti viene prevista l’applicazione delle norme riferite alle attività di ristorazione. Ciò appare quanto meno limitante rispetto alla tipologia di evento considerato “sagra” che ne presuppone, nella stragrande maggioranza dei casi, lo svolgimento all’aperto o in grandi spazi coperti con evidente ricambio d’aria, come all’interno di apposite tensostrutture. Per tale tipologia di eventi – conclude l’assessore – organizzati con servizio ai tavoli da parte degli addetti e volontari e con ingressi a numero limitato e a turnazione, anche previa prenotazione, si potrebbe parzialmente derogare dall’applicazione di regole troppo stringenti, come le distanze minime obbligatorie tra i tavoli che risultano altamente limitanti”.