Ci sono almeno tre cose che un eterosessuale non capirà mai di noi omosessuali. Le elencherò qui di seguito in ordine di importanza, pertanto fatemi la promessa di leggere fino all’ultima di queste tre, che è la più bella (e seria).
La prima cosa che un eterosessuale non capirà mai è perché ci piaccia rivolgerci ad altri gay al femminile. Che bisogno c’è di dire al mio amico Eugenio “smettila cretina” o di gettarsi sul divano gridando “come sono stanca” come una diva hollywoodiana? O perché è così divertente identificarsi in quel “pazza pazza pazza su una terrazza” di raffaelliana memoria? Innanzitutto se un secondo fa, leggendo “raffaelliana”, avete pensato a Raffaello Sanzio allora siete proprio fuori strada. I motivi sono principalmente due, a mio avviso. Per capire il primo, che ha origini in un periodo storico che oggi forse si stenta a capire, ci viene in aiuto lo splendido film inglese “Pride”, in cui i protagonisti ci ricordano che “quando qualcuno ti insulta allora tu prendi l’insulto e fallo tuo”. Ossia se il mondo pensa che tu sia una femminuccia, allora tu indossa una bella parrucca rosa, metti un rossetto vistoso e digli che ha ragione, che sei la più bella delle femminucce. Avversario colpito e affondato. È in parte per questo stesso motivo che è nato il favoloso mondo multicolor delle drag queen. Il secondo motivo è decisamente più semplice: è divertente! Non ci credete? Provateci! Io stesso vent’anni fa inorridivo all’idea di usare pronomi e aggettivi declinati al femminile per rivolgermi ad altri uomini, ma col tempo, si sa, si cresce (o si rincoglionisce, ma fa lo stesso).
La seconda cosa che un eterosessuale non capirà mai è, non poteva mancare, quella a luci rosse. Mandate a letto i vostri bambini, prima di continuare la lettura di quest’articolo. Un eterosessuale non capirà mai che anche lui potrebbe provare giovamento da rapporti anali (bene, sono riuscito a spiegarlo senza incorrere in censure). Tale tipo di piacere fisico è infatti indipendente dall’orientamento sessuale di una persona ed è molto diverso dal classico orgasmo maschile. Ovviamente, qualora voleste sperimentare, non è necessaria la presenza di un partner maschile, suvvia, non devo mica spiegarvi tutto?
Bene, la terza e più bella cosa che un eterosessuale non capirà mai è quanto sia bello passeggiare mano nella mano col proprio ragazzo. Sì, certo, anche un uomo ed una donna passeggiano mano nella mano in via Matteotti a Sanremo, anzi, che noia, lui magari vorrebbe grattarsi le natiche mentre lei gli prende insistentemente la mano (che bel cliché… e comunque esistono due mani). Per noi invece passeggiare mano nella mano è una conquista. Ci pensiamo mille volte, ce lo chiediamo “te la senti?” e ci rispondiamo “non lo so, c’è troppa gente”, oppure “ci guarderanno tutti”, “e che ci guardino”, ma quando finalmente arriva il momento in cui le due mani si toccano in mezzo ad una strada affollata allora vi posso assicurare che un piacere così intenso non lo avete mai provato prima. Non ci credete? Provateci!
Marco Antei