“Oggi manteniamo l’impegno che ci eravamo assunti nei confronti delle pubbliche assistenze e dei cittadini. È un risultato importante che arriva al termine di un confronto serio e costruttivo con le associazioni territoriali, nel tentativo, oggi raggiunto, di preservare questo patrimonio straordinario, fatto anche di piccole realtà e migliaia di volontari, che svolgono un fondamentale ruolo sociale sul nostro territorio”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti commenta l’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale della nuova legge sui trasporti sanitari in Liguria.
“L’approvazione di questa legge – aggiunge la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale – è la dimostrazione che il lavoro serio paga: con le associazioni Anpas, Cipas e Croce Rossa ci siamo confrontati a lungo, con l’obiettivo comune di tutelare queste realtà, preziose sotto il profilo sia sanitario che sociale. Con questo obiettivo, grazie all’intesa raggiunta a luglio dello scorso anno, questa Giunta ha anche riconosciuto loro l’indicizzazione dei rimborsi, cosa che non veniva fatta dal 2010”. La nuova legge individua tre tipologie di trasporto: il trasporto sanitario in emergenza, che può essere affidato in maniera diretta alle pubbliche assistenze, il trasporto ‘qualificato’ che verrà valutato caso per caso, e il trasporto ordinario tout court (ad esempio i trasporti da un reparto ospedaliero ad un altro) per cui Alisa ha avviato la procedura di gara “come già accade in tutte le regioni italiane” sottolinea la vicepresidente Viale.
“Tutto è nato dalla sentenza del Consiglio di Stato – ricorda Viale – che nel febbraio 2018, respingendo un ricorso di Anpas, ha imposto di rivedere l’intera legge fino ad allora vigente in Liguria, ritenuta inadeguata rispetto alla normativa nazionale ed europea, imponendo l’affidamento non più diretto ma tramite gara di tutti i trasporti non di emergenza. Abbiamo quindi avviato un confronto con le associazioni, tenendo in considerazione la specificità del modello ligure: le pubbliche assistenze costituiscono un presidio storico e, specie nell’entroterra, sono centri di aggregazione sociale per tanti giovani”, conclude. Il testo era stato approvato dalla Giunta il 24 settembre scorso e poi aveva ricevuto il via libera all’unanimità in II Commissione il 16 gennaio.