benzina

Quella che fu definita come ‘una colossale truffa ai danni dei cittadini’ da parte del ministro Cingolani, cioè l’ingiustificata ed esagerata ascesa dei prezzi dei carburanti, frutto di una gigantesca speculazione internazionale, sta riprendendo vigore anche nel ponente ligure.

Le conseguenze coinvolgono tutti i brand, dai canonici Esso, Agip, Total e via dicendo, ma la novità è che anche le insegne senza marchio, che di solito nei pressi dei grandi centri commerciali praticano prezzi inferiori di 10, 15 e anche 20 centesimi al litro, oggi vendono praticamente allo stesso prezzo. Il mito del prezzo decisamente più basso, sempre il più conveniente della provincia di Imperia, crolla di fronte al prezzo di 1,824 per un litro di verde esposto oggi alle 13,30 nel distributore solo self di Riviera Shopville ad Arma di Taggia. Confrontando i prezzi degli altri benzinai, ci sono solo 3 o 4 centesimi di risparmio, il che non giustifica neppure un piccolo trasferimento da Sanremo, per esempio, per risparmiare qualcosa.

Colpisce che senza il bonus governativo di 30 centesimi al litro, una compagnia ‘no logo’ come quella venderebbe il litro di benzina addirittura oltre i 2,10 euro. Inoltre crea grande confusione il quotidiano cambio di valori attribuiti al gasolio, per settimane più caro della benzina, ed oggi di nuovo più conveniente di una mezza dozzina di centesimi.

Cresce la rabbia degli utenti che non devono però prendersela con i gestori delle stazioni di servizio i quali sono ancora più vittime degli automobilisti. Per loro il misero margine al litro non aumenta ma diminuisce la vendita dei carburanti di fronte ad aumenti che invitano a muoversi il meno possibile proprio quando si parla di segnali di ripartenza dopo il dramma della pandemia, e in attesa di sviluppi pacifici per la guerra in Ucraina.