Il segretario generale FP-CGIL Imperia, Tiziano Tomatis, interviene con una nota stampa sulla sanità del Ponente ligure.
“Politica e dirigenza unici responsabili del disastro della sanità in provincia di Imperia. Popolazione e lavoratori sanitari sono sempre in attesa di utopistiche efficienze nel sistema sanitario nella nostra provincia.
Bravi millantatori hanno e continuano a rappresentare l’ottima ripartenza delle cure pubbliche, ma la realtà racconta altro. L’intero sistema è stato completamente demolito, sta diventando vana ogni possibilità di curarsi e avere assistenza.
Pronto Soccorsi stracolmi di pazienti, visitati dopo ore e, a volte giorni di attesa, in sosta su una sedia, pazienti inferociti che si scagliano violentemente contro il personale che, ridotto nei minimi termini cerca in tutti i modi di dare risposte ritrovandosi spesso ad essere aggrediti verbalmente e fisicamente.
È stata tolta la dignità alle persone, pazienti e lavoratori. Nessun intervento se non il silenzio su ciò che accade veramente. Vergognoso il tacer politico e di chi in questa azienda sanitaria dovrebbe, se non per vocazione almeno per la paga, avere il dovere di organizzare e gestire un servizio pubblico sanitario che tuteli la salute e la prevenzione a tutta la popolazione.
Niente è garantito. Pazienti oncologici che devono rivolgersi ai medici di medicina generale perché il servizio di oncologia non ha più medici sufficienti, pazienti cronici in attesa di visite (colonscopie, visite oculistiche, visite ortopediche, TAC, RMN, RX, ecografie) con liste prenotazioni chiuse. Reparti in procinto di chiusura (servizio psichiatrico). Personale infermieristico e operatori socio sanitari a sopperire in tutti i servizi in condizioni indecorose e irrispettose nella dignità e nella professionalità.
Richieste di visite specialistiche che a seconda della priorità non trovano nessun riscontro, ma solo una generica e frustante risposta “provi a richiamare domani”, che suona come “ritenta sarai più fortunato”, nel frattempo restano in attesa per intere settimane o mesi per mancanza di specialisti e di personale professionale.
Utenti in attesa di interventi chirurgici in lista di attesa pre-Covid che non hanno nessuna notizia (interventi chirurgici, ortopedici, oculistici con cataratte a più di 12-18 mesi).
Ma anche dove ci potrebbe essere un qualcosa di positivo, ad esempio la recente costruzione di reparti nuovi (dialisi) e già funzionalmente pronti, non vengono ancora utilizzati perché, probabilmente, serviranno nei tempi giusti e per occasioni personali, a garantire visibilità a qualche personaggio di “spicco” che la potrà utilizzare per fare la solita passerella e tagliare il nastro. Ma nel frattempo i pazienti e i lavoratori continuano a essere portati in locali dichiarati non conformi, disagevoli e poco funzionali.
Ma i noti personaggi pubblici che muovono i fili di questo triste teatrino continuano imperterriti, in qualsiasi occasione gli si presenti, a enunciare con voce forte e sicura grande soddisfazione per aver dato la spinta alla grande ripartenza della sanità ligure.
Eppure ci sono anche altre personalità, autorevoli e pubbliche anch’esse, peraltro con compiti e doveri di controllo, che stranamente non esprimono grande dissenso, quasi a confermare che le cose stiano veramente andando molto bene e che tutto ciò che ci viene raccontato sia tutto vero.
Sarà un caso che un direttore generale lasci il suo ruolo all’improvviso? Non possiamo credere sia soltanto per la contrarietà alla privatizzazione (che sicuramente avrà la sua parte) o per motivi personali, il nostro pensiero, è che tale scelta, potrebbe derivare perché la situazione non è quella che da troppo tempo ci vogliono far credere questi illusionisti ben preparati e di mestiere. Basti pensare che il bilancio 2021 è stato chiuso in attivo (pare con un avanzo di un milione di euro) quando si dovrebbe chiudere in pareggio, sinonimo di incapacità a spendere i soldi disponibili per le cure e l’assistenza.
Vogliamo vedere qualcosa di concreto e di funzionale e di smetterla con le belle parole e giochi di prestigio (illusioni) utili soltanto a mascherare gravissime inefficienze di un sistema che non funziona e che abbandona al proprio destino l’intera popolazione e i lavoratori.
A pensar male si fa peccato, diceva qualcuno ma, parrebbe che le scelte politiche, soprattutto in Liguria, siano quelle di spingere la popolazione a rivolgersi al privato.
Un privato senza ritegno visto che una consulenza di base ha un costo medio di 150 euro a confronto di quanto avviene nella vicina Francia dove il prezzo di una visita specialistica completa si aggira intorno ai 27 euro.
Questa realtà, a parere della FP CGIL di Imperia, ha veramente poche assonanze o lontane somiglianze agli articoli previsti e sanciti dalla nostra Costituzione ma nonostante tutto ciò il silenzio assordante regna sovrano.
Nel 2020-21 siamo stati disponibili a superare tutte le divergenze in funzione dell’emergenza pandemica sopportando relazioni sindacali pessime fatte di scelte imposte più che concertate e condivise. La FP CGIL chiede l’immediata apertura di un tavolo di confronto serio sulle problematiche esposte con calendarizzazione di incontri successivi ogni 15 giorni, diversamente valuteremo ogni azione possibile di contrasto a questa politica sanitaria fallimentare a tutela di cittadini e lavoratori”.