luciano zarbano imperia senza padroni

A seguito dell’ultimo consiglio comunale a Imperia, il consigliere Luciano Zarbano (Imperia senza Padroni) ha inviato una lettera al prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo, per richiedere un suo intervento.

La missiva prende spunto dall’ennesimo scontro verbale tra il sindaco Claudio Scajola e il consigliere stesso.

“Giova evidenziare che sulla stampa e sui social erano state diffuse notizie e opinioni da parte di alcuni presenti al consiglio che, oltre ad offrire una ricostruzione distorta dei fatti non facevano alcun cenno sull’offesa patita da me, anzi aggravavano il danno già causato durante il consiglio comunale stesso”, esordisce Zarbano.

Il consigliere prosegue dicendo che il suo avvicinamento al tavolo della presidenza “era stato volutamente interpretato come un gesto di minaccia nei confronti del sindaco. Invece come dimostra la registrazione video allegata alla lettera al prefetto” Zarbano spiega che si era posizionato frontalmente “tra il presidente del consiglio e il sindaco (e non davanti al solo sindaco), e dai volti dei presenti (chiaramente visibili nel video) non si rilevava alcuna reazione emotiva significativa. L’unica intenzione era quella di completare l’esposizione, dato che non mi era stata concessa la possibilità di replicare dopo che il microfono era stato spento”.

video
play-rounded-outline
00:56

“Inoltre va sottolineato che altri consiglieri sono soliti avvicinarsi al presidente del consiglio e al sindaco per discutere, rendendo il mio comportamento del tutto conforme ad una prassi abituale”, prosegue. “Una volta giunto al mio posto, il presidente in maniera alquanto energica mi redarguiva, diffidava ed ammoniva ufficialmente, minacciandomi anche di far intervenire la forza pubblica al ripetersi di simili comportamenti, poiché reo di essermi avvicinato al tavolo di presidenza. Ancora una volta il presidente del consiglio ha trattato con disparità un consigliere di minoranza rispetto ad altri consiglieri, ai quali nulla è stato mai rimproverato, pur avendo compiuto la stessa azione”.

Nell’atto inviato al Prefetto viene anche stigmatizzato il “comportamento omissivo del presidente del consiglio Simone Vassallo, il quale ancora una volta ha violato l’osservanza dei doveri devoluti all’incarico”, sottolinea Zarbano. “Nella comunicazione viene evidenziato il comportamento del sindaco di sostituirsi al presidente del consiglio. Infatti il primo cittadino ha invaso il campo di competenze che sono peculiari del presidente del consiglio, e quest’ultimo non ha fatto nulla per far valere il proprio ruolo. Probabilmente perché, rivestendo l’incarico commissariale in Forza Italia, si trova in evidente difficoltà a ‘rimproverare’ il sindaco stesso. Se ciò fosse vero, apparirebbe evidente l’incompatibilità tra i due incarichi”.

Zarbano ribadisce che il sindaco “in base al regolamento del consiglio comunale, non svolge il ruolo di moderatore durante il consiglio comunale. Questa funzione è riservata esclusivamente al presidente del consiglio comunale, il quale ha il dovere/potere di mantenere l’ordine, dirigere i lavori, concedere la parola ai consiglieri, stabilire l’ordine delle votazioni e annunciarne i risultati. Il sindaco ha facoltà di intervenire nelle discussioni per fornire chiarimenti o fare dichiarazioni ma limitatamente sulle pratiche in trattazione. Non rientra tra i compiti del sindaco quello di moderare il dibattito o gestire l’andamento delle sedute o peggio ancora richiamare all’ordine i consiglieri. Pertanto è solo il sindaco ad ignorare. Ancora una volta assistiamo ad una patologica compulsiva volontà ad accentrare tutto su sé stesso”.

Il consigliere di minoranza confida nell’intervento del rappresentante del Governo nella Provincia, affinché venga garantita la “distinzione tra il ruolo di presidente del consiglio e il ruolo di sindaco” e che “nessuno invadi il campo dell’altro, nel pieno rispetto di quelle forme che garantiscono una partecipazione democratica nella gestione della cosa pubblica”.