L’anomalia meteo che causa temperature ben al di sopra della media stagionale dopo un periodo di freddo e precipitazioni invernali, sta mettendo in crisi diverse stazioni sciistiche costrette a fare i conti con la pioggia che causa la chiusura di diversi impianti di risalita.
A Limone Piemonte, località di montagna di riferimento per liguri, francesi della Costa Azzurra e tanti monegaschi, sono aperti 15 impianti su 17 pari a 65 chilometri sciabili su neve considerata ‘primaverile’ di spessore compreso tra 30 e 45 centimetri. È un po’ più abbondante il manto sul comprensorio del Mondolè: ad Artesina si scia con 8 impianti aperti su 12 ma su neve dura e spessa tra 40 e 60cm, a Prato Nevoso il manto nevoso ‘compatto’ va da 60 a 90 cm.
Nella confinante Francia sono decisamente penalizzate le località sciistiche sui Pirenei, nei Vosgi e nello Jura che hanno solo un quarto degli impianti aperti, mentre le Alpi del Sud e del Nord, in particolare in Savoia, hanno ancora una situazione migliore con tre-quarti di piste che risultano sciabili.
Le stazioni che creano concorrenza con quelle del basso Piemonte sono in particolare Isola2000 che ha aperto il 3 dicembre e presenta neve dura tra 70 e 90 cm e 18 impianti aperti su 19 per poco più di 100 km sciabili. Ad Auron il manto nevoso è compreso tra 30 e 50 cm ma tutti gli impianti sono aperti e i chilometri di piste sciabili sono addirittura 119.