Concluse le indagini per dieci persone mentre è stata richiesta l’archiviazione per le posizioni del sindaco di Imperia Claudio Scajola e gli assessori Gianmarco Oneglio e Antonio Gagliano. Una nota emessa questa mattina dalla Procura di Imperia fa luce sull’inchiesta, svolta in questi mesi, riguardante le presunte tangenti per i lavori pubblici; indagine che aveva portato all’arresto dell’allora sindaco di Aurigo e consigliere provinciale, Luigino Dellerba, e dell’imprenditore Vincenzo Speranza. Dai documenti dell’autorità sarebbero emersi accordi, intese e irregolarità sull’assegnazione dei lavori in territorio aurighese, con relativi passaggi di denaro, ma anche opere nel cimitero di Imperia in cambio di lavori nelle abitazioni private.
Emerge inoltre che l’inchiesta ha riguardato anche il primo cittadino del capoluogo e presidente della Provincia e i due assessori per i reati di abuso di ufficio (art.323 c.p.), corruzione (art.319 c.p.), turbata libertà di incanti (353 c.p.) e concorso di persone nel reato (art.110 c.p.). Le posizioni dei tre sono state stralciate ed è stata chiesta l’archiviazione.
Oltre a Luigino Dellerba e Vincenzo Speranza, ai quali vengono contestati i reati di corruzione ex artt.110, 319, 321 c.p., il sostituto procuratore Barbara Bresci ha notificato la chiusura delle indagini per Gaetano Speranza, fratello di Vincenzo e co-titolare della EdilCantieri, che sarebbe concorrente nel reato di corruzione. I fatti riguarderebbero i lavori di messa in sicurezza e di ripristino da dissesto idrogeologico della porzione di territorio tra Rio Banco-Rio Funtanetta-Via Piave e la strada comunale Gauscisscia – Sambighei in località Casoni – Guardiabella per un importo totale che sfiora i 600.000 €.
Le indagini hanno portato alla luce anche i rapporti tra Marino Masi, geometra del Comune di Imperia, e lo stesso Vincenzo Speranza riguardante gli artt.110 e 356 c.p., per concorso di persone e frode nelle pubbliche forniture. Secondo le carte i due “si accordavano per dissimulare la reale entità dei lavori, affidati e poi eseguiti dalla EDILCANTIERI, consistiti nella sostituzione di alcune tegole e di alcuni listelli nonché nella posa di una guaina liquida sul cornicione – lavori ultimati in meno di 48 ore, del valore effettivo di €. 5.000,00 circa, dei quali €. 4.200, 0 fatturati dalla ditta Badessi Luigia s.r.l., con sede a Imperia, a cui era stata commissionata dalla EDILCANTIERI la fornitura e la posa di balaustre -, facendo fittiziamente risultare la realizzazione di lavori, per un corrispettivo di 24. 900,00 oltre IVA, come da preventivo della EDILCANTIERI del 7.2.2020 (pervenuto al Comune di Imperia in data 4.3.2020 prot. N. 12992), ed approvato con la determina n. 360, liquidato dal Comune di Imperia per complessivi € 30.378,00, con mandato di pagamento n. 1457 del 31.3.2022”.
Secondo la Procura, ci sarebbero state delle irregolarità anche nei lavori di ripristino e copertura nel cimitero di Oneglia, in cambio di “fornitura ed installazione nell’abitazione privata del geometra di un impianto elettrico e di un impianto di allarme per un valore complessivo di 6.350 €”. In un filone sostanzialmente diverso da quello riguardante i lavori sul territorio aurighese.
Non solo concorso di persone (art.110 c.p.) e turbata libertà di incanti (art.353 c.p.) ma anche il reato continuato nel concorso formale (art.81 c.p.) viene contestato ad Aicardi Piero Aldo, Barla Maurizio, Barla Roberto, Gandalino Agostino, Gandolfo Pier Carlo, Manfredi Giovanni Gino “poiché, in concorso tra loro, mediante collusioni e o altri mezzi fraudolenti, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, turbavano il regolare svolgimento delle procedure negoziate senza bando, indette dal Comune di Aurigo in modalità telematica”, sottolinea l’autorità nel comunicato che, nel contempo, rispetta le garanzie processuali e la presunzione di innocenza di tutte le persone coinvolte.