Taggia parcheggio corte dei conti

Ad aprile scorso era stato il gruppo di minoranza ‘Progettiamo il futuro‘ a sollevare la polemica ma ora il caso dei 30 milioni di euro, mai riscossi dal Comune di Taggia, sarebbe finito all’attenzione della Corte dei Conti.

Stando a quanto trapelato dai corridoi genovesi, sarebbe arrivato un esposto alla Procura Regionale riguardante proprio il mancato trasferimento dei 270 parcheggi e pagamento delle penali, ammontate (secondo il calcolo del gruppo di minoranza) a 30.127.678 euro, dalla società ‘La Fornace’ per la costruzione del centro commerciale “La Riviera Shopville”. La parola passerà ora all’organo costituzionale che dovrà valutare il reclamo.

Tre mesi fa circa, ‘Progettiamo il futuro’ aveva calibrato la questione partendo dalle difficoltà dell’amministrazione nel fare quadrare il bilancio aumentando dunque imposte e tasse comunali. Il comunicato stampa, con tanto di documenti e ricostruzione grafica, era stato piuttosto tranchant e ripercorreva le dinamiche partendo dal 14 ottobre 2017 (clicca qui per leggerlo integralmente). Dall’uscita pubblica trascorsero 2.009 giorni che cubavano sulla la penale. Ora potrebbe aprirsi un nuovo capitolo della vicenda.

Maggioranza e opposizione si erano affrontate a viso aperto nel consiglio comunale straordinario dello scorso 8 maggio, diventato praticamente monotematico. ‘Progettiamo il futuro’ aveva accusato l’amministrazione Conio di non essersi mai occupata della questione, in sei anni, sottolineando che i 270 parcheggi spettano al Comune di Taggia come oneri di urbanizzazione dell’opera. La replica del primo cittadino fu diretta mostrando il decreto sindacale, risalente al 2018, che passava la palla agli uffici competenti che, da allora, si occupano della questione. Specificando che le trattative non sarebbero concluse “a causa di alcune criticità da accertare e limare”.

I cittadini così continuano a usufruire dei posteggi senza alcune entrata per le casse comunali. Ma non tutti sembrano contrari alla cosa. Con poche parole digitate su Google, alla ricerca di informazioni ulteriori sui parcheggi stessi, veniamo proiettati su un sito specializzato nelle ‘camporelle’ che tra le descrizioni della location specifica “mi raccomando aspettate la chiusura del negozio”. Una nota di colore su una questione che, per il momento, continua a procedere nel grigiore.