Nel Giorno della Memoria, specie in questi tempi segnatati da guerre e sofferenze, è fondamentale fermarsi a riflettere su uno dei capitoli più bui della storia umana. Una giornata per ricordare le vittime dell’Olocausto, affinché il dolore di milioni di vite spezzate non venga dimenticato e il mondo impari dal passato, costruendo un futuro di pace, tolleranza e giustizia.
“Prendendo spunto dalla richiesta dell’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati) sezione di Savona-Imperia e dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Arma, Taggia e valle Argentina, abbiamo deciso di accogliere la proposta di posare tre pietre d’inciampo nel nostro territorio”, annuncia il sindaco di Taggia, Mario Conio, in occasione dell’80° anniversario della liberazione di Auschwitz.
Le pietre d’inciampo sono piccoli blocchi di memoria incastonati nelle strade, piazze, vie, simboli potenti che ricordano chi ha subito la deportazione e la persecuzione nazifascista. Ogni pietra riporta il nome, la vita e la tragica fine di una persona strappata alla propria comunità.
“Anche nella nostra città”, prosegue Conio, “tre concittadini che hanno vissuto il dramma dell’Olocausto saranno per sempre ricordati attraverso questo gesto semplice ma profondo”.
I nomi incisi sulle pietre d’inciampo di Taggia saranno:
- Matteo Calcina, nato l’11 dicembre 1904, arrestato ad Arma di Taggia il 17 dicembre 1944 e deportato a Dachau.
- Alfredo Cesari, nato il 10 agosto 1907, arrestato ad Arma di Taggia il 10 agosto 1944 e deportato a Dachau.
- Pietro Martini, nato il 28 aprile 1923, deportato a Dachau, poi a Natzweiler, e infine a Leitmeritz.
“Le pietre che poseremo non sono solo un tributo a chi ha subito orrori inimmaginabili”, sottolinea il sindaco, “sono anche un monito per tutti noi. Camminando accanto a quei nomi incisi, saremo chiamati a riflettere e a ricordare, consapevoli che il passato non deve mai essere dimenticato, affinché le sue lezioni guidino il nostro cammino”.
“Ricordare è un atto di responsabilità collettiva, un modo per onorare le vittime e per ribadire, con forza, che certi orrori non devono mai più ripetersi. Per non dimenticare. Mai”, conclude il primo cittadino.