Torna domani sera (ore 21:30, ingresso 15 €) la magia del teatro all’Anfiteatro del Castello di Taggia con il Festival Taggia in Teatro 2019, con l’affascinante LB, Luigi Banchéro, una storia d’amore e di coltello, di Gianni Cascone, adattamento e regia di Giorgia Brusco. Una produzione Teatro del Banchéro, liberamente tratta dal romanzo “Luigi Banchéro” di Carlo Cagnacci (1875). In scena sei attori della scuola di teatro “Officina”: Alessandro Cirilli, Ambra Ghiglione, Alessandra Pavone, Andrea Bellanova, Giovanni de Mattia, Giovanna Marzuoli.
“È la storia di Luigi Banchéro e Rosa Lanfranco – spiega Marco Barberis, presidente dell’Associazione culturale Teatro del Banchéro – due giovani di Taggia che stanno per sposarsi a dispetto delle mire e dei desideri, sulla stessa Rosa, del Marchese Lercari, che è il Podestà. I sei attori che salgono sul palco raccontano una storia drammatica, ma anche da ridere, indicandoci come la società del ‘600 non fosse così diversa dall’Italia di oggi. Con LB abbiamo voluto recuperare un patrimonio culturale di Taggia e del ponente ligure, un testo e una storia che erano dimenticati e a cui, in occasione dei festeggiamenti per i nostri vent’anni, abbiamo voluto dare la valenza che meritano e che oggi riproponiamo con un gruppo di attori usciti dalla nostra scuola”.
La vicenda di Luigi Banchéro è una storia vera accaduta a Taggia nel 1625 ed è stata protagonista – nei secoli che si sono succeduti – di testi più o meno romanzati, in prosa o in versi, che ne hanno alimentato la leggenda. All’inizio del ‘900 diventò una pièce teatrale con la regia di un giovanissimo Carmine Gallone (che poi si sarebbe dedicato al cinema).
Dopo l’allestimento speciale di tre anni fa, con cui si celebravano i 20 anni del Teatro del Banchéro, che al protagonista di quell’evento deve il proprio nome, e realizzato in collaborazione con il Teatro dell’Albero, LB torna oggi sul palco con un nuovo allestimento, nuovi attori e una nuova regia.
LB Luigi Banchéro, una storia d’amore e di coltello verrà dedicato alla memoria di Giovanni Choukhadarian (1968-2018), animatore culturale, giornalista e critico musicale e letterario, visceralmente legato a Taggia e alle sue tradizioni. Una malattia spietata ci ha privato troppo presto della sua presenza, della sua intelligenza, del suo sarcasmo.