L’urgenza di intervenire è dettata dalla gravità della crisi climatica, i cui effetti aggravati da incuria e sprechi e dal prevalere di una visione economicista nella gestione del territorio, stanno causando danni ambientali irreversibili.
Tra siccità, privatizzazioni e grandi invasi, la strada rimane quella dell’acqua bene comune. Una strada necessaria per chiudere i rubinetti che porteranno i soldi delle nostre bollette nelle tasche del socio privato di Rivieracqua e dirottarli nella realizzazione di un piano straordinario per la ristrutturazione della rete idrica, ormai datata che oggi disperde più del 40% dell’acqua prelevata. Questa è l’unica grande opera da realizzare.
Invece, a 60anni dalla tragedia del Vajont e dalla lotta popolare che fece tramontare la costruzione della diga in valle Argentina, si torna a progettare un invaso di grandi dimensioni, in un territorio fragile e a rischio idrogeologico.
Un provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, riesumato dal cassetto come altri vecchi progetti, a proposito di Pnrr ed innovazione del sistema produttivo, che ha suscitato la contrapposizione dell’intera comunità di Badalucco.
Ma è una vicenda che riguarda tutto il territorio imperiese e non se ne parla abbastanza.
Allora facciamolo insieme, giovedi 26 ottobre alle ore 18, presso Villa Boselli ad Arma di Taggia, con Emiliano Ragno, dottore forestale ed attivista di Fridays For Future, il geologo Raffaello Anfossi, e Marco Bersani di Attac Italia e fra i promotori del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. Lo chiedono le cittadine e i cittadini che intendono approfondire e partecipare alle decisioni che coinvolgono le comunità, a difesa dei beni comuni e della salvaguardia del territorio.
La tutela delle fonti dalle sostanze inquinanti, il risparmio e la pianificazione degli usi idrici devono venire prima della costruzione di invasi e dighe, che attraverso cementificazioni e canalizzazioni, hanno dimostrato di essere spesso parte del problema della mancata tutela del ciclo idrico.
Mettere al centro gli acquedotti per ridurre le perdite, il riassetto idrogeologico e la rinaturalizzazione dei fiumi, sono peraltro interventi fondamentali in applicazione della normativa “Ripristino della natura” approvata il 12 luglio del 2023 dal Parlamento Europeo.
L’incontro è promosso da Attac Imperia, Casa Balestra, Coordinamento imperiese Acqua Pubblica, Collettivo Italia-Centro America, Fridays For Future Ventimiglia, Italia Nostra Ponente Ligure.