Taggia nell’ultimo anno pare davvero tempestata dalla sfortuna: partendo dall’emergenza Covid condivisa col mondo intero, è stato un susseguirsi continuo di emergenze. Alluvione, allarme bomba, un incendio che miracolosamente non ha intaccato l’abitato, il rogo della MARR, in ultimo l’avvelenamento dei pozzi idrici a cui si è sommato un attacco hacker ai sistemi del Comune.
Una serie di emergenze, a cui scherzosamente aggiungiamo il ladro di lettere che colpì la rotonda trasformando la scritta Taggia in “Tagga”, tali da rendere il comune malfamato come la Gotham City dei fumetti di Batman. Abbiamo ironizzato di questo col sindaco Mario Conio che sorridendo propone come unico metodo per esorcizzare il periodo un carico di peperoncino proveniente dalla gemellata Verbicaro in Calabria, carico con cui ornare il comune per allontanare la iella.
Tante emergenze che pesano certamente sull’amministrazione di un comune come Taggia, ma che una alla volta sono state affrontate e superate nel migliore dei modi.
Da una settimana la potabilità dell’acqua è di nuovo garantita su tutto il territorio comunale, ma la strada per il futuro non è certo in discesa: “Siamo al secondo inverno che è stato letteralmente arido”, commenta Conio. “Abbiamo avuto questo inquinamento dei pozzi e non azzardo motivazioni o giustificazioni, però tutto porta nella direzione da trovare una causa proprio nella scarsezza di risorse idriche. I pozzi lavorano a profondità superiori, andando magari a trovare vecchie sacche di inquinamento”.
“Noi già negli anni passati ci siamo attivati aprendo una somma urgenza legata agli scorsi eventi alluvionali che ci ha permesso di avere un pozzo nuovo che è entrato in funzione proprio nei giorni scorsi”, spiega il primo cittadino. “Questo ha permesso di limitare i danni causati dall’inquinamento: è già pronto tutto un pacchetto di contromisure e di iniziative tra cui il potenziamento previsto in zona Argine Destro, dove al pozzo che abbiamo già realizzato se ne affiancheranno altri due”.
Il bypass con l’acquedotto Roja ha poi definitivamente aggirato l’emergenza, ma “non possiamo affidarci esclusivamente al Roja, che è notorio sia spesso in condizioni di forte criticità, quindi quante più fonti di approvvigionamento si possono intercettare meglio è”.
L’emergenza acqua si è appunto affiancata a quella dell’attacco hacker: “Questa è stata davvero una doccia fredda. C’è stata anche la notizia di qualche giorno fa di una fuga di dati. È un quadro allarmante e inquietante perché comuni come il nostro, dotati di tutte le migliori apparecchiature per lo stoccaggio dei dati, possono essere infiltrati”, sottolinea Conio. “Stiamo valutando nel nuovo bilancio di trovare risorse, cosa non semplice, per avere un potenziamento dei sistemi antipirateria”.
“Noi sindaci siamo chiamati ad affrontare vecchie sfide come quella idrica ma anche nuove come quella informatica”, conclude. E per finire nuovamente col sorriso, ci affidiamo allora alla fornitura di peperoncino da Verbicaro per portar bene a questo comune sfortunato. Ma se il trend di Taggia dovesse rivelarsi contagioso, prepariamoci alla calamità che distruggerà tutte le riserve di peperetta dell’intera Calabria.