Con l’esaurimento dello stoccafisso alle ore 15 di ieri pomeriggio, si chiude con successo la 52esima edizione del Festival dello Stoccafisso di Badalucco. Un evento che, anno dopo anno, conferma il suo appeal e la capacità di attrarre un pubblico vasto, tanto locale quanto internazionale, grazie al lavoro di concerto svolto dalla Pro Loco insieme al Comune di Badalucco.
Nuove prospettive per il Festival
L’edizione di quest’anno si conclude lasciando spazio a numerose riflessioni sul futuro del festival e sul ruolo dello stoccafisso come ponte tra diverse culture, sia italiane che internazionali.
“Riteniamo che l’identità dello stoccafisso sia un punto di incontro tra le varie realtà italiane ed internazionali”, afferma il sindaco di Badalucco, Matteo Orengo. “Crediamo che questa strada che abbiamo intrapreso possa regalarci soddisfazioni sia dal punto di vista turistico che economico. Senza una rete non si riesce a sviluppare un territorio”.
“Quest’anno c’erano 7 quintali abbondanti di stoccafisso. C’è ogni anno tantissima preparazione dietro”, ricorda Mauro Panizzi, presidente della Pro Loco Badalucco. “Pulirlo, metterlo nei paioli e fortunatamente ci sono tanti giovani che ci danno una mano. Dopo 35 anni penso di poter andare in pensione, di quello che ho fatto sono contento. Sono entrato in Pro Loco a 18 anni, ne ho 64 e penso che il mio l’ho fatto. Spero che sia contenta anche la gente. Ci tengo a ringraziare tutti i volontari che hanno contribuito e contribuiscono senza sosta alla buona riuscita dell’evento. Un grazie anche ai numerosi sponsor che da anni ci accompagnano permettendo al nostro amato evento di crescere e continuare nel tempo”.
L’importanza dell’Italia per la Norvegia
Badalucco si pone come protagonista per creare un legame che unisca Liguria, Norvegia, Veneto e Marche. “La nostra amicizia è sempre più forte. Badalucco è importantissimo per le nostre Isole Lofoten”, ricorda Olaf Pedersen, responsabile Italia per Tørrfisk fra Lofoten IGP. “Venire qui e vedere come e quanto viene valorizzato il nostro prodotto, è importante. Questo paese è davvero bello. Senza Italia quasi non possiamo lavorare”.
Un concetto ribadito anche da Tom-Jørgen Gangsø, presidente del Norwegian Seafood Council: “L’Italia è attualmente il mercato più importante per lo stoccafisso norvegese. Stiamo parlando del 70% di tutto lo stoccafisso norvegese. In questo caso la Liguria è una delle più importanti aree e naturalmente Badalucco che è un posto fantastico”.
La Confraternita e gli scenari futuri
Con l’istituzione della nuova Confraternita dello Stoccafisso alla Badalucchese, il Festival segna l’inizio di una fase di rinnovamento, con l’obiettivo di tessere una rete ancora più ampia di collaborazioni.
“Il legame è formidabile”, racconta Tiziana Agostini, presidente della confraternita del Baccalà alla Vicentina. “Lo stoccafisso arriva dal circolo polare articolo fin sulle nostre tavole. In questa Italia tra stocafissari ci riconosciamo ed è fantastico e speriamo si crei un legame che duri nel tempo per testimoniare come si possa fare amicizia anche attraverso un buon piatto”.
“Avete istituito la Confraternita, quindi avete fatto un ulteriore passo in avanti per costituire una rete di accademie e confraternite per promuovere lo stoccafisso, pesce povero degli anni passati e oggi piatto prelibato e ricercato”, commenta Luigi Fenni, in rappresentanza dell’Accademia dello Stoccafisso alla Fermana.
“Siamo lieti che questa strategia stia prendendo piede, al di là dei campanili si inizia a lavorare in rete perché lo stoccafisso è un prodotto nordico che però accomuna le tradizioni, la cultura e le usanze dello Stivale”, conclude Angelo Serri, direttore del Festival Tipicità.
Arrivederci al 2025
Mentre Badalucco si prepara a tornare alla quotidianità, l’eco del festival riecheggia nella promessa di un futuro ricco di novità e nella conferma di un appuntamento annuale che continua a celebrare e innovare la tradizione dello stoccafisso.