[beevideoplayersingle videourl=”https://vimeo.com/246596698″]Mario Viglietti, storico commerciante del Ponente ligure, ha preso parte nei giorni scorsi all’evento “Ventimiglia porta d’Europa”, andato in scena al Forte dell’Annunziata. Sul tavolo il futuro della città di confine, specialmente dal punto di vista commerciale. Al termine del forum ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere una lettera al primo cittadino ventimigliese, Enrico Ioculano, manifestandogli le proprie perplessità.
“Ho apprezzato il suo intervento e, da lì si nota l’impegno costruttivo che lei ha per la città di Ventimiglia, ma avrei piacere vedere una maggiore attenzione per il commercio”, si legge nella missiva. “Dal suo discorso si capisce la volontà di dare spazio ai centri commerciali e ai supermercati nelle aree dismesse dalle F.S. , questo – afferma Viglietti – non può far altro che penalizzare ulteriormente i commercianti di Ventimiglia e dintorni”.
Lo storico commerciante scrive che “i centri commerciali non portano benefici nella città e alle zone limitrofe, ma soffocano le attività già esistenti impoverendo e desertificando i paesi. Di esempi ne abbiamo molti, per citarne alcuni Mondovì, Zona di Serravalle, Arma di Taggia e tantissimi altri. Inoltre – prosegue – tenga presente che per ogni nuova assunzione presso i centri commerciali si producono 4/5 disoccupati nei paesi vicini”.
Riviera Time ha incontrato Mario Viglietti per capire le ragioni che lo hanno portato a scrivere questa lettera-appello. Nel parlare della grave crisi del commercio, gli occhi di Mario si fanno lucidi: “Anche noi commercianti abbiamo in parte delle colpe. Ci siamo seduti, perché siamo demoralizzati”.