Una ‘scatola magica’ piena di storia, vite, avvenimenti, sogni e ricordi che appartengo alla memoria nazionalpopolare di milioni di persone o legati alla sfera personale ed intima della famiglia Vacchino e della loro celeberrima creatura, quel Teatro Ariston che dal 1963 è uno de simboli indiscussi della città e, probabilmente, il simbolo per eccellenza da quando, nel 1977 è diventato (ed è tutt’ora con la sola eccezione del 1990) sinonimo di Festival di Sanremo.
Il libro, intitolato per l’appunto “Ariston. La scatola magica di Sanremo” è stato scritto da Walter Vacchino, proprietario, assieme alla sorella Carla, del Teatro Ariston e da Luca Ammirati, responsabile della Sala Stampa. L’opera, che a partire da oggi è disponibile in libreria, è edita da Salani, rappresentata nella serata di ieri dal redattore Stefano Izzo, che si è fatto moderatore, in una presentazione al quale era presente anche il sindaco della città dei fiori Alberto Biancheri.
“Da questa scatola magica sono nati moltissimi artisti. Il Festival ha portato fortuna ad essi ma anche a noi come famiglia Vacchino e a nome di chi qui ci lavora. In questa ‘scatola magica’ la magia diventa anche provvidenza. Nel senso che come teatro diventiamo quasi un istituzione. In un momento anacronistico dove si promettono cose che non si fanno, qui in teatro, se tu prometti di andare in serata il giorno stabilito quel giorno lo spettacolo si deve fare”, afferma il patron del teatro, che si sofferma poi sulla Sala Stampa del Festival, che tornerà al Roof 1 dopo molto tempo.
“Devo dire che si tratta di un ritorno che ci fa sicuramente molto piacere. Questa richiesta viene direttamente dai giornalisti. Mi ha fatto molto piacere che i giornalisti, nonostante si siano trovati molto bene al Casinò, abbiano spinto per tornare qui”, conclude Vacchino.
Nel video le interviste complete al patron Vacchino, al coautore Luca Ammirati e al sindaco Biancheri.