“In Liguria dopo l’esperienza del Morandi oggi c’è un’eccellenza della cultura amministrativa, del dialogo fra Stato e regioni. Ma ci sono anche una serie di ritardi particolarmente accentuati: abbiamo 240 gallerie del territorio ligure, che sono la metà di quelle di tutta Italia, di cui nessuno si è occupato per un ventennio e su cui bisogna intervenire al più presto. Noi dobbiamo trovare il modo di ragionare su quello che abbiamo e sfruttarlo al meglio, sennò il Ponte di Genova resterà un’eccellenza, di cui a tutti noi piace evocare la portata, ma non ci aiuterà più di tanto se non avremo il coraggio di farne un modello da seguire”. Lo ha detto il presidente di Regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle regioni Goiovanni Toti.
“E parlo di modello – ha continuato Toti – perché non è solo un metodo amministrativo, è condivisione di obiettivi, è coinvolgimento del privato, è una nuova modalità di approcciare un’opera pubblica. Se non faremo questo, se non dimostreremo di aver imparato la lezione qualsiasi cosa verrà progettata per il domani rischia di essere colta dall’opinione pubblica con quello scetticismo di base che da tempo circonda l’amministrazione pubblica a tutti i livelli”.