“Se non potessimo lavorare in economicità siamo pronti a rimanere chiusi per questa stagione balneare “, a dichiararlo il presidente regionale di Fiba (Federazione Italiana Imprese Balneari) Gianmarco Oneglio.
Ieri sono infatti state rese pubbliche le linee guida Inail per spiagge e ristorazione. Diverse le procedure che i balneari dovrebbero adottare per far fronte all’emergenza coronavirus, ma quella che più preoccupa la categoria è certamente il distanziamento di 5 metri tra le file e di 4,5 metri tra ombrelloni della stessa linea. Misure ritenute pressoché inapplicabili in Liguria.
“Sono sostanzialmente dei consigli di Inail che devono essere contestualizzati regione per regione – dice Oneglio. È ovvio che queste linee per la Liguria sono estremamente difficili da attuare e renderebbero impossibile posizionare il 75% delle strutture e di fatto le obbligherebbero alla chiusura”.
Anche l’amministrazione regionale ha già definito impraticabili le suddette linee e, in mattinata, i balneari si sono riuniti con l’assessore Marco Scajola. Fiba ha chiesto: “…che le aree di ombreggio siano 9 mq a punto, che le linee Inail siano soltanto un mero indirizzo e che si permetta così di lavorare in sicurezza, ma anche in economicità. Se così non fosse – prosegue il presidente – saremo disposti a rimanere chiusi per questa stagione balneare”.
Noi proponiamo 3 metri di distanziamento tra file e 3 tra gli ombrelloni, cosa che permetterebbe comunque di avere distanze importanti. Vorremmo inoltre che fossero riviste le norme per le spiagge libere, perché pensare di tenere le distanze con 22 mq a nucleo significherebbe non avere spiaggia libera neanche per i liguri con una famiglia su due che non ne potrebbe usufruire, questo è impensabile”.
L’intervista completa al presidente Oneglio nel videoservizio di Riviera Time.