Come era stato anche previsto da più parti, questa fase post-pandemica è caratterizzata da alti e bassi, con situazioni totalmente sotto controllo ed altre che destano preoccupazioni.
Abbiamo chiesto a Sonia Viale, assessore alla Sanità della Regione Liguria, se questa nostra provincia di Imperia si deve sentire minacciata nella stretta tra il nuovo cluster savonese e le preoccupazioni dei francesi supportate anche a livello numerico di nuovi casi di contagi.
“Abbiamo dimostrato – dice Sonia Viale – di avere una grande capacità di intervento tempestivo. E’ successo pochi giorni fa in provincia di Savona dove abbiamo immediatamente circoscritto il possibile e contagioso raggio di azione del virus in un pubblico esercizio, mettendo in quarantena e sottoponendo a tampone tutti i clienti che hanno frequentato quel locale. Ciò significa che si può lavorare ed accogliere clienti con tranquillità rispettando però senza tentennamenti le disposizioni di legge come ha fatto questo operatore savonese che ha tenuto un registro dei suoi avventori e ha fatto rispettare quasi tutte le norme di protezione e sicurezza consentendoci di tenere adesso sotto controllo questo focolaio”.
“Invito tutti – dice l’Assessore Viale – a non lamentarsi verso chi vi chiede di rispettare le regole. Il ponente ligure è stato tra i primi ad essere colpito dal Covid, e adesso dobbiamo stare sempre attenti con l’arrivo di tanti turisti. I nostri uffici sono sempre aperti e operativi, non ci sono sabati e domeniche, non abbassiamo di certo la guardia”,
“La preoccupazione invece riguarda la futura apertura delle scuole – dice – con la poca chiarezza delle indicazioni fornite dal Ministero. Trovo sia sbagliato ad esempio imporre i test sierologici alla fine di agosto con le scuole ancora chiuse e il personale non ancora del tutto operativo. E non ci sono indicazioni precise su come agire in caso si rilevasse una positività di un alunno o di un insegnante. Ho fatto presenti questi miei dubbi al Commissario Arcuri e spero prevalga il buon senso ma noi siamo pronti a fare da soli come abbiamo già fatto tante volte nel corso del picco epidemico”.