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Arriva al Teatro del Casinò, mentre la città di Sanremo è in pieno clima Festival, Sigfrido Ranucci, giornalista di inchiesta noto per la conduzione del programma televisivo Report, che giunge nella città dei fiori per presentare, di fronte ad una platea ed a una galleria gremita di gente in quasi ogni ordine di posto, il proprio nuovo libro, “La Scelta” (Bompiani).

Inizialmente prevista al Museo Civico, la presentazione è stata spostata, di concerto fra l’amministrazione comunale, il Casinò e l’organizzazione del Club Unesco di Sanremo ODV, al fine di consentire la più ampia partecipazione da parte del pubblico.

Poco prima del suo ingresso a teatro, Ranucci si è concesso alle domande dei giornalisti.

“Io ovviamente non centro nulla col Festival. Sono in ferie e non vengono nemmeno a spese della RAI”, esordisce il conduttore di Report. “Sono stato invitato da una serie di associazioni locali, a parlare di legalità, di libertà di informazione e di temi che immagini non faranno parte degli argomenti nei testi del Festival”.

“Abbiamo perlustrato in lungo e in largo tutta Italia, continuiamo a farlo e sempre con il nostro occhio critico e indipendente”, prosegue Ranucci. “In qualsiasi territorio tu vai, non trovi gente che ti accoglie a braccia aperte, soprattutto se tocchi certi temi. Ma se la legalità e il bene comune sta a cuore, bisogna mantenere questo sguardo. Del resto penso questo si aspetta la gente da noi e questo cerchiamo di fare”.

“Se i partiti di governo denunciano le trasmissioni di inchiesta chiedendo risarcimenti e danni ingenti? Beh, sono fortunato. Pensate che negli anni ’70 e ’80 si sparava direttamente”, sottolinea.

“Bisogna avere coraggio ed indipendenza, oltre che competenza, per districarsi e non lasciarsi intrappolare dalle informazioni prese sul web, che io amo definire una sorta di bibliotecario ubriaco. Una volta te la gira giusta, un’altra te la gira sbagliata, e non c’è nessuno che ti dice qual è la notizia migliore qualitativamente”, conclude.

Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa a Sigfrido Ranucci.