L’emergenza idrica dovuta al grave stato di siccità, continua a perdurare anche in provincia di Imperia dove già nove sindaci di altrettanti Comuni hanno emanato ordinanze che vietano l’utilizzo di acqua pubblica per scopi al di fuori di quello alimentare o igienico-sanitario.
Si tratta di Borghetto d’Arroscia, Diano Arentino, Dolcedo, Molini di Triora, Pieve di Teco, Pontedassio, Prelà, Vasia e Vessalico.
A Pieve di Teco, il sindaco Alessandro Alessandri, oltre a ordinare “limitazioni nell’uso delle acque distribuite dagli acquedotti potabili comunali”, ha introdotto limitazioni per il consumo dell’acqua nelle frazioni di Lovegno e Ligassorio: in entrambe le località, ogni utenza non potrà utilizzare più di 200 litri di acqua al giorno.
A Pontedassio sono state chiuse tutte le fontane sul territorio comunale e il sindaco Ilvo Calzia ha chiesto ai suoi cittadini un “uso estremamente accorto dell’acqua fornita da pubblico acquedotto e di impiegare l’acqua fornita esclusivamente per gli usi alimentari ed igienico sanitari”.
Stessi provvedimenti anche a Vasia, dove il sindaco Mauro Casale ha chiuso “tutte le fontane pubbliche ad esclusione di quelle usate dall’Asl 1 Imperiese”.
Il sindaco di Vessalico, Paola Giliberti, oltre all’ordinanza che vieta l’utilizzo improprio dell’acqua potabile, ha richiesto alla società Rivieracqua, che gestisce il servizio idrico integrato del Comune di Vessalico, di “ripristinare i livelli dei pubblici acquedotti tramite tutte le azioni che Rivieracqua riterrà necessarie, compresa la sospensione dell’erogazione dell’acqua alla popolazione di Vessalico capoluogo sia in orario notturno che in orario pomeridiano”.
Se la situazione non dovesse migliorare, altri sindaci dell’imperiese, nei prossimi giorni, potrebbero emettere ordinanze analoghe.