“Non c’è acqua: il nostro bestiame rischia di morire di sete”. È il grido disperato degli allevatori della provincia di Imperia da qualche giorno costretti a centellinare l’acqua per vacche, capre, pecore, cavalli e maiali.
“Siamo impotenti – dicono – non sappiamo cosa fare. È una situazione terribile. Le vasche sono vuote e le bestie soffrono. È un incubo. Coldiretti ha deciso di mettere nero su bianco queste testimonianze con l’intento di smuovere la coscienza dei tanti politici consci di questa situazione ma troppo impegnati a discutere su argomenti sterili”.
“È imbarazzante – tuona Domenico Pautasso, direttore Coldiretti Imperia – non poter dare risposte eccetto ‘non piove’. Non sappiamo più come dirlo che servono interventi strutturali seri e mirati”.
“Un intero comparto è in ginocchio – prosegue il presidente Coldiretti Imperia, Gianluca Boeri. – Nel 2022 non si può far morire gli imprenditori di sete e stenti. Non è accettabile! Nonostante gli appelli e le proposte, fatte nel corso degli ultimi anni alle varie amministrazioni, oggi possiamo solo sperare che piova”.
Coldiretti disegna inoltre un quadro, a tinte scure, sull’imminente futuro. “Ora tocca al bestiame, manca l’acqua per abbeverare gli animali e non c’è più foraggio nei pascoli per alimentarli. Domani sarà il settore olivicolo a piangere… ma alla fine piangeremo tutti quanti. Colpa della mancanza di visione, colpa della mancanza di coraggio nel programmare le infrastrutture. Dove sono le risorse del PNRR?”, conclude affondando Boeri.