Volge al termine il ‘mese rosa’ della Lilt (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) dedicato come sempre alla prevenzione del tumore della mammella. Un mese però pesantemente condizionato dall’ondata di contagi da Covid che ha costretto la sezione della provincia di Imperia a ridurre e a cancellare alcuni appuntamenti che erano stati programmati soprattutto nella seconda metà di questo ottobre 2020.
Ne abbiamo parlato con il Presidente della Lilt imperiese, il dottor Claudio Battaglia responsabile della Breast Unit dell’Asl1.
“Ho tenuto la mia mascherina rosa – dice – perché ci tengo a ricordare l’importanza di questo mese che coincide purtroppo con la ripresa della pandemia. Abbiamo iniziato con entusiasmo e con un bellissimo e simbolico nastro rosa in tutta Italia e in tutto il mondo dato che il mese rosa viene celebrato in 94 nazioni ma questa nuova ondata di contagi ci ha dimostrato che la buona volontà può non bastare di fronte ad una realtà clinica che abbiamo di nuovo sotto gli occhi. E’ anche un discorso morale: abbiamo rinunciato ad alcune iniziative sia per il rispetto delle norme di sicurezza sia per il rispetto nei confronti dei malati di coronavirus che sono tornati ad essere in un numero importante”.
“Anche nella nostra Asl siamo ormai prossimi alla ‘fase 3’ – conferma Battaglia – e siamo tutti portati a concentrarci sul Covid ma non bisogna dimenticare che esiste tutta una serie di patologie tumorali, cardiache, metaboliche che vanno curate. Come presidente Lilt e come medico pubblico ci terrei che queste patologie non venissero dimenticate per non ripetere quanto successo pochi mesi fa con diecimila casi accertati di ritardo diagnostico nell’individuazione del tumore. Siamo tempestati di richieste di donne che non sono più riuscite a fare la mammografia, l’ecografia e le visite ma oggi accedere alle strutture pubbliche è di nuovo molto difficile. Come Lilt per ora continuiamo l’attività e diciamo che non bisogna dimenticare che nel 2019 il tumore al seno ha colpito 54mila donne in Italia. Grazie alla diagnosi precoce il 90% guarisce ma in questo momento purtroppo la priorità è il Covid”.
“Durante il lockdown di primavera – ricorda – abbiamo dovuto trasportare a Genova le pazienti che dovevano essere operate, situazione che ora non ritengo più percorribile. L’Asl ha di nuovo chiuso alcuni reparti ma non Oncologia, siamo in una fase in cui l’ospedale di Sanremo non è solo Covid ma ci lascia spazi per operare i malati di tumore e voglio credere che anche in futuro sarà ancora così. Se per legge il Borea dovesse tornare ad essere solo il centro provinciale per la cura dei contagiati ci potrebbe essere l’ospedale di Imperia ma solo se ci sono anestesisti disponibili, cioè che non siano tutti occupati con le terapie intensive a causa Covid. La realtà è che mancano molti specialisti e in particolare proprio gli anestesisti”.
“Come Lilt, durante lo scorso lockdown abbiamo chiuso gli uffici ma siamo poi stati tra i primi a riaprire riuscendo a smaltire un gran numero di mammografie. Non credo sia possibile tornare a chiudere tutto anche se questa onda di contagi è più lunga della precedente. Ci condiziona comunque dato che non possiamo più accettare otto o dieci prenotazioni per volta per rispettare il distanziamento e tutto si rallenta”.
“Si sta di nuovo diffondendo il timore di recarsi in ospedale dove si rischia il contagio – dice Claudio Battaglia – ma il rischio lo corriamo molto di più se non usiamo sempre la mascherina che riduce di mille volte la carica virale se è indossata correttamente coprendo anche il naso”.
“Chiudo con un appello: la prevenzione è determinante per la guarigione dei tumori, in particolare quello al seno che è oggi il più diffuso tra le donne. Sia come Lilt che come Asl siamo pronti a fare la nostra parte ma si deve sapere che i tempi sono più lenti di quelli che erano prima della pandemia”.