Diventare giornalisti all’interno di un liceo è più facile a dirsi che a farsi.
In primis, ed è essenziale, è necessario essere liceali ed essere supportati e guidati dalla propria scuola, non tutti gli studenti, infatti, possono dirsi parte di un istituto che offre questa opportunità.
Poi bisogna avere delle idee. Ma che tipo di idee? Si può spaziare in tanti campi certo, dalla scienza alla letteratura approfondendo l’argomento di cui si vuole parlare oppure tralasciando qualche punto importante, astenendosi però dal trattare, come dicevano sempre i nostri bisnonni, sia di politica che di religione perché, si sa, sono argomenti molto delicati e troppo personali che possono provocare discordie.
Inoltre, bisogna avere un po’ di faccia tosta, eh sì, perché se no come si fa ad attirare l’attenzione del lettore?
Durante la stesura dell’articolo si è entusiasti. Si conoscono persone nuove, ci si arricchisce di varie nozioni e si è compiaciuti di riuscire a trasmettere ai lettori con trasparenza e con un linguaggio alla portata di tutti, opinioni su diverse tematiche dovute a varie ispirazioni. Ma dove si possono trovare idee interessanti e capaci di incuriosire qualunque tipo di lettore?
Molti contesti sono capaci di innescare la giusta serie di domande capaci poi di portare ad un buon articolo. Quando si passeggia per strada e si ascoltano con più attenzione le parole delle persone oppure quando si contempla un paesaggio, ma soprattutto si possono trovare ispirazioni partendo da fatti che accadono realmente intorno a noi.
L’articolo in seguito deve essere approvato dai referenti sia per i contenuti che per la forma e, se tutto va bene, può essere pubblicato.
Poco dopo la pubblicazione, invece, si prova vera e propria tensione dovuta anche ai dubbi dell’ultimo momento; “piacerà l’articolo?”, “Forse è scritto in modo troppo pomposo o troppo banale?…”
Con il moltiplicarsi dei quotidiani online e dei social, “l’ansia da prestazione” di un giornalista è sicuramente incrementata. Nel giro di pochi attimi, infatti, i followers dei blog possono commentare direttamente con le loro impressioni su ciò che è stato pubblicato postando anche i famosi “like” che esprimono gradimento con l’icona della mano col pollice rivolto verso l’alto o i temuti ”dislike” in caso contrario col pollice rivolto verso il basso.
Ciò richiama, ironicamente, ciò che avveniva nelle arene della Roma imperiale durante i combattimenti dei gladiatori con la sostanziale differenza che nessuno adesso ci rimette la vita ma forse la propria immagine.
Comunque un giornalista dovrebbe accettare di buon grado anche i commenti negativi, avvalendosene per rendersi conto di ciò che il pubblico si aspetta, cercando di migliorarsi addirittura apportando modifiche al suo stile per essere più vicino ai suoi lettori.
Evidentemente è complicato essere giovani giornalisti, ma ne vale veramente la pena, anche perché al liceo si può contare sull’appoggio dei ragazzi più esperti e ci si ritrova a far parte di un mondo nuovo e affascinante.
Ora potete dunque trarre le vostre conclusioni di come si può diventare giornalisti in un liceo: mettendosi in gioco, avendo coraggio, creatività, pazienza e tanta, tanta voglia di scrivere!
Ufficio Stampa G.D. Cassini
Gloria Farina – Ruslana Prospato