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Ieri sera a Imperia, in un incontro organizzato dal Serra Club 541, Monsignor Alberto Maria Careggio, vescovo emerito della diocesi di Ventimiglia-Sanremo, ha offerto ai presenti un racconto emozionante e toccante, ricco di ricordi personali e riflessioni spirituali nel meeting dal titolo ‘I miei giorni con San Giovanni Paolo II’.

Mons. Careggio, amico personale di Papa San Giovanni Paolo II, ha condotto i partecipanti in un viaggio di memorie che ha rievocato l’intima umanità e la profonda dimensione contemplativa del grande pontefice polacco, un uomo il cui cuore pulsava per l’intera umanità. Il vescovo ha ricordato con ammirazione la figura di San Giovanni Paolo II, descrivendolo come una persona di poche parole ma di una profondità di pensiero eccezionale, che trovava nella contemplazione il suo più grande spazio di riflessione. Un’immagine che Mons. Careggio ha avuto modo di conoscere da vicino, quando dal 1989, ancora sacerdote, si occupò di organizzare le vacanze estive del Papa in Valle d’Aosta. Questa esperienza gli permise di osservare da vicino non solo la statura spirituale di Giovanni Paolo II, ma anche la sua umanità quotidiana e la sua capacità di vivere con umiltà e grandezza interiore.

Serra International

L’incontro è stato organizzato dal Serra International, un movimento nato negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo con l’obiettivo di promuovere e sostenere le vocazioni religiose. Oggi, con oltre 1.200 soci e 52 club in Italia, il Serra International continua a operare con lo stesso spirito di amicizia e servizio che ne animò i fondatori, tra cui il Cardinale Siri, che nel 1959 istituì a Genova il Club 184, ancora attivo. L’incontro ha suscitato forti emozioni tra i soci del Club che hanno partecipato al colloquio mostrando forte interesse. S.E.R. si è informato sul tema dell’anno mostrando interesse alle attività del Club incitando i soci ad essere sempre al fianco dei seminaristi e dei sacerdoti.

Le parole di Monsignor Alberto Maria Careggio

Mons. Careggio ha catturato l’attenzione dei presenti con la sua capacità di far rivivere l’insegnamento di Giovanni Paolo II, sottolineando quanto esso continui a “essere di una straordinaria attualità. La dottrina della Chiesa non invecchia mai, perché è radicata nel Vangelo, una fonte inesauribile di risposte alle sfide di ogni tempo”. Le sue parole sono risuonate come un invito a riscoprire le necessità spirituali dell’uomo, oltre ai bisogni materiali, e a ricordare che la vocazione come figli di Dio non si limita a questa vita terrena, ma si estende all’eternità.

La profonda riflessione di Mons. Careggio si è incentrata anche sull’importanza di accompagnare le nuove generazioni, in un mondo che “spesso sembra perdere il senso ultimo della vita. In questo contesto, le parole di San Giovanni Paolo II, ‘Non abbiate paura di Cristo’, risuonano ancora oggi come una guida preziosa per i giovani, un invito a orientare le proprie scelte verso la pienezza dell’essere e a costruire una vita piena di senso attraverso una relazione profonda con Dio”.

Monsignor Alberto Careggio

Monsignor Careggio nasce a Tonengo, frazione di Mazzè, in provincia di Torino e diocesi di Ivrea, il 7 novembre 1937, da Giuseppe e Giuseppina Valle Biglia, canavesani trasferitisi ad Aosta. Lavora come operaio in uno stabilimento siderurgico dal 1952 al 1956. Nel 1956 entra nel seminario di Aosta e il 26 giugno 1966 è ordinato presbitero dal vescovo Maturino Blanchet per la diocesi di Aosta. Dopo l’ordinazione presta servizio nella parrocchia di san Lorenzo, fino al 1970, quando è nominato vicerettore del seminario diocesano. È parroco di Challand–Saint–Victor dal 1973 al 1982.

Di seguito viene nominato canonico della collegiata dei Santi Pietro e Orso; sempre nel 1982 dirige il settimanale diocesano Il Corriere della Valle d’Aosta. Nel 1988 viene nominato cancelliere vescovile. Dal 1989 don Alberto Careggio aveva il compito di preparare il periodo di riposo estivo per Papa Giovanni Paolo II in Valle D’Aosta e ne condivideva le lunghe camminate sui monti. Era il 4 agosto 1995 quando Giovanni Paolo II lo nominava vescovo di Chiavari; il 24 settembre successivo riceveva l’ordinazione dall’arcivescovo di Genova Cardinal Dionigi Tettamanzi nella cattedrale di Nostra Signora dell’Orto in Chiavari.
Nove anni dopo, il 20 marzo 2004, Giovanni Paolo II lo nominava Vescovo di Ventimiglia –San Remo, succedendo così a monsignor Giacomo Barabino. Il 9 maggio seguente prende possesso della diocesi, nella cattedrale di Ventimiglia.

Tra i presenti alla serata: Marco Revello, presidente eletto del Club, insieme a Claudio Ferrari, Giovanni Sicardi, Ugo Laura, Giovanni Amoretti, Sirio Vignolo, Emilio Varaldo, Fausto Badano Littardi, Paolo Revelli e Don Luca Broggini, cappellano del Serra.

Nel video-servizio a inizio articolo le parole di Mons. Alberto Maria Careggio e le immagini della serata.