Il 3-1 di Santa Margherita ha sancito una promozione attesa ormai da qualche settimana: l’Imperia torna così in Serie D dopo tre anni, al terzo centro di mister Buttu, con tre giornate di anticipo e, fin qua, quattordici clean-sheet. Insomma, il campionato di Eccellenza è stato un Dominio neroazzurro: gioia e rimpianto per un campionato giocato sempre in trasferta, proprio nell’anno del centenario. Ma la squadra ha preso subito le misure al sintetico del ‘Marco Polo’ di Andora dove le ha vinte tutte, ad eccezione dei due pareggi a cavallo tra gironi di andata e ritorno.
Gli addetti ai lavori avevano pronosticato un testa a testa con la Cairese: i gialloblu erano forse più forti nei nomi, i neroazzurri più organizzati. Ha vinto il gruppo. Allestito in estate dalla coppia Bencardino-Riolfo e poi cementato da mister Buttu. L’Imperia ha superato la crisi di inizio anno, sintetizzata nell’avvicendamento tra Pisano e Buttu, in poche settimane; i bormidesi invece hanno impiegato più tempo, tanto che sono intervenuti profondamente anche nel mercato di riparazione.
L’allenatore ha ritrovato lo zoccolo duro della stagione 2018-19, quando venne sollevato dall’incarico a poche giornate dalla fine, che a distanza di cinque stagioni ha saputo dargli la promozione agognata: la seconda consecutiva dopo la cavalcata dello scorso anno con l’Albenga, alla quale va sommata la vittoria ai playoff col Finale nel 2016.
La scoperta di Sylla ed il ritrovato terzino Leo, una cerniera formidabile tra Costantini, Giglio e Szerdi fino alla profonda e competitiva panchina di tanti locali come Faedo, Castagna e Garibbo. Per ogni giocatore si potrebbe aprire un capitolo ma la copertina del libro se la prende Filippo Scalzi da Sanremo. Attaccante che, quando è libero dagli acciacchi, ha dimostrato di essere un ‘fuori categoria’, d’altronde tre stagioni fa giocava in Serie C con la Lucchese.
Quindici i gol messi a segno da ‘Pippo’ e nessuno da calcio di rigore: senza i tiri dagli undici metri, sarebbe il capocannoniere momentaneo del campionato. E due anni fa, l’allora ds Pino Fava non nascose il suo tentativo di portarlo al ‘Ciccione’. Nel frattempo il rapporto con la Sanremese non migliorò e così in estate, dopo un primo abboccamento con l’Asti, optò per la maglia neroazzurra. Tredici sono invece i giocatori andati a segno, soltanto il Campomorone ha saputo fare meglio mandandone in rete ben sedici.
È tempo di festeggiamenti “ancora per qualche giorno poi vedremo” afferma il presidente Gramondo. I rumors dicono che tra lo staff di Buttu e la triade di via Ballestra ci sia già stato un incontro, nei giorni scorsi, per capire quante e quali risorse ci siano e pianificare così il futuro. La prima sfida sul campo (sintetico, in questo caso) è stata vinta, la prossima sarà sul naturale del ‘Ciccione’. Ci sono alcune questioni ancora da sistemare insieme al Comune (e non) come la risemina del campo o le concessioni dell’impianto mentre i tifosi e la città scalpitano per tornare ad abbracciare la squadra in casa propria.
Chi, questa mattina, è passato da piazza Dante piuttosto che alla Marina avrà sicuramente sentito commentare: “Bene. Così tornerà il derby”. Il conto alla rovescia è già cominciato.