Questa mattina le realtà giovanili della provincia di Imperia hanno risposto alla chiamata nazionale di sciopero generale portando la loro protesta nelle strade, in linea con le manifestazioni che oggi si sono svolte nelle scuole superiori e nelle università di tutta Italia.
Sciopero scuola
Tra le richieste l’abolizione del PCTO, più sicurezza nelle scuole, copertura dei trasporti, abolizione degli istituti tecnici superiori con la nuova riforma dei 4 anni più 2 con stage non pagati. E poi ancora la lotta contro il caro scuola, attenzione all’edilizia scolastica; chiedono l’insegnamento dell’educazione sessuale e parlano anche di crisi climatica, di autonomia differenziata e di genocidio.
Le parole di Andrea Lanfranco
Da piazza Dante fino a piazza della Vittoria sotto il Comune di Imperia. “Abbiamo marciato per far sentire la nostra voce. In un contesto in cui il dissenso è sempre più represso e il diritto alla libera manifestazione viene limitato, chiediamo con forza di essere ascoltati”, spiega ai nostri microfoni Andrea Lanfranco del Collettivo Studentesco 18100.
Gli studenti protestano contro un sistema scolastico sempre più oneroso, che aumenta il divario tra chi può permetterselo e chi no. Il problema delle infrastrutture scolastiche è un altro dei punti cruciali della protesta. “Le nostre scuole sono pericolanti. Il trasporto pubblico non garantisce il rispetto del nostro diritto allo studio. Chiediamo una scuola sicura e accessibile, e un servizio di trasporti che risponda alle nostre esigenze”.
Le parole di Anna e Gio della Rete degli Studenti Medi di Imperia
Gli studenti chiedono anche una scuola inclusiva e transfemminista che introduca programmi di educazione sessuale, affettiva e al consenso, evidenziando l’importanza di un’educazione rispettosa delle diversità. “Vogliamo che ogni studente si senta accolto e rispettato, anche attraverso strumenti come le carriere alias”, sostengono Anna e Gio della Rete degli Studenti Medi di Imperia.
La manifestazione è inoltre un atto di opposizione alle riforme del Ministro Valditara. La crisi climatica è un’altra tematica centrale per i manifestanti che chiedono alle istituzioni un’azione adeguata per affrontare l’emergenza ambientale. “Siamo qui per rivendicare un futuro che la scuola dovrebbe prepararci a costruire, ma che rischia di essere compromesso dalla catastrofe climatica in corso”. Oltre alle questioni educative e ambientali, la manifestazione si scaglia contro la repressione dello Stato evidenziando il timore che il DDL 1660, se approvato anche dal Senato, potrebbe trasformare l’Italia in uno “stato di polizia” limitando il diritto di opposizione.
Le parole di Enrico Revello
Presente anche Enrico Revello della CGIL di Imperia: “Siamo molto contenti di questo risveglio democratico da parte soprattutto dei ragazzi, i nostri figli e i nostri nipoti. Da troppo tempo si è sostituito delle manifestazioni come quella di oggi con lo scrivere su questi social un qualcosa dove però tutti rimangono isolati e si insultano reciprocamente. Rivendicare i diritti elementari come quelle di poter studiare credo che sia un buon inizio“.
Nel video-servizio a inizio articolo le parole dei rappresentanti e le immagini dello sciopero.