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Come ogni anno, in prossimità di Pasqua, i sepolcri fanno la loro comparsa nella parrocchia e nell’oratorio di Santo Stefano al Mare.

Le tradizionali opere che, in occasione del giovedì Santo, realizzate in polvere di marmo, e composizioni floreali, adornano l’altare centrale della chiesa parrocchiale e la cripta dell’oratorio del Santo Cristo. Una tradizione alla quale l’intera comunità è fortemente legata.

“Nella Settimana Santa vi sono celebrazioni significative che però richiedono una certa conoscenza del linguaggio liturgico, il linguaggio dei sepolcri invece è accessibile a tutti”, commenta don Umberto. “La bellezza come riflesso dell’infinità bellezza di Dio che si esprime attraverso fiori e composizioni per riconoscere la presenza di Gesù Cristo nell’eucarestia”.

“Quest’anno il tema della guerra ha influito molto nel mettere in evidenza come l’uomo abbia bisogno soprattutto di essere amato – prosegue descrivendo il sepolcro in polvere di marmo tinta collocato nella parrocchia – e quindi questa composizione del crocifisso stilizzato, ma circondato da un cuore grade, ci ricorda che in fondo l’uomo vive se sa amare e donare agli altri la propria vita”.

Il secondo sepolcro invece, situato nell’oratorio e curato dalla confraternita, che aveva storicamente un linguaggio più popolare, rappresenta la morte e la sepoltura di Cristo.

Nel video servizio a inizio articolo l’intervista a don Umberto Toffani e le immagini dei sepolcri.